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Bretelle da uomo: quali modelli scegliere, come abbinarle e indossarle

Abbiamo già avuto modo di parlare, tra le pagine del nostro magazine, di diversi accessori in stile vintage per la moda dell’uomo; ma se c’è un complemento al nostro vestiario che più di ogni altro, soprattutto ai giorni nostri, riesce a comunicare al meglio l’idea di un tempo passato, quelle sono le bretelle: nate con l’unico scopo di reggere i pantaloni, sono nel frattempo diventate un vero e proprio simbolo in grado di distinguere e caratterizzare un look; saperle scegliere e indossare diventa quindi fondamentale per chiunque voglia vestire come un vero ballerino degli anni ‘40, così come conoscerne la storia e i segreti. In questo articolo parleremo proprio di questo!

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La storia delle bretelle, dalla loro nascita fino ai giorni nostri

Il nome di Albert Thurston probabilmente non dirà molto alla maggior parte dei lettori, se non agli appassionati di moda più navigati; eppure fu proprio questo negoziante di vestiti britannico, nel 1822, a ideare per primo il concetto di bretella. Non a caso è anche il nome di uno dei marchi di riferimento per questo accessorio, un brand rinomato che perdura tutt’oggi; nella sua boutique londinese, Thurston iniziò a vendere le bretelle di sua invenzione ad un pubblico altolocato, il quale aveva un interesse strettamente pratico per l’oggetto in questione: la funzione, nello specifico, era quella di sostenere i pantaloni correttamente, permettendo alla figura maschile di apparire più slanciata ed evitando quei goffi movimenti che compie chiunque si sistemi una più classica cintura allentata.

Il successo delle sue bretelle fu tale che nel corso dell’Expo del 1851 – che si tenne proprio a Londra, per la precisione ad Hyde Park – Albert Thurston ricevette una menzione d’onore proprio per la sua inventiva e l’indubbia qualità dei suoi capi; prima ancora della fine del secolo, le bretelle divennero uno standard anche oltreoceano. Dagli Stati Uniti al mondo intero il passo fu breve: agli inizi del 1900 il cuoio venne sostituito da un tessuto elastico e da un sistema di fibbie per permettere a chiunque di regolare la lunghezza delle bretelle; nel corso della Prima Guerra Mondiale, l’obbligo di indossare le divise con cintura da parte degli uomini rese le bretelle un accessorio obsoleto. Possiamo far risalire proprio a questo periodo il momento in cui l’effettivo uso pratico passò in secondo piano rispetto ad un fattore prettamente estetico: dal termine del conflito fino agli anni ‘40, infatti, le bretelle venivano usate molto poco e chi le utilizzava lo faceva prevalentemente per una questione di puro stile; un’abitudine che perdura tutt’oggi e che si è diffusa anche grazie alla cultura swing e Lindy Hop: non a caso le sfoggia anche Frankie Manning in diverse foto dell’epoca (e la più famosa la potete vedere in cima a questa pagina)!

Quante tipologie di bretelle esistono e come riconoscerle

Il mondo delle bretelle è molto più vasto di quanto non possa immaginare chi solitamente non le indossa; il materiale, la forma ed il colore possono variare in un numero pressoché infinito di combinazioni, ed ognuno avrà le sue ragioni per sceglierne un modello piuttosto che un altro. La distinzione più importante è forse quella fra le bretelle con i bottoni e quelle con le clip; la prima delle due soluzioni è la più affidabile e genuina: i cosiddetti “baffi” delle bretelle, in questi modelli, terminano infatti con degli occhielli che si possono agganciare ai bottoni presenti sul nostro pantalone. Si possono considerare delle bretelle “classiche”, o comunque quelle più simili al concetto originale ideato da Albert Thurston; in alternativa si possono trovare in commercio le bretelle munite di clip: niente bottone alle sue estremità, in questo caso, bensì una sorta di gancetto che si può facilmente fissare al girovita.

Ognuna ha i suoi vantaggi e le sue controindicazioni: se i modelli con bottone risultano infatti sempre eleganti, è anche vero che sarà necessario disporre (o cucirli per l’occasione) degli appositi bottoni sul pantalone; quelli con la clip, invece, sono universali e facili da indossare ma potrebbero rovinare il tessuto lungo il girovita. Un’altra caratteristica fondamentale delle bretelle è la loro forma, che può essere a X o a Y: il nome deriva dalla forma che le bretelle assumono nella parte posteriore; nel primo caso, formano per l’appunto una “X” e i due “baffi” si incrociano prima di raggiungere il pantalone. Nel secondo, invece, le due fasce si uniscono al centro della schiena, formandone una sola: queste ultime sono, a nostro avviso, le più eleganti e formali.

Come indossare e abbinare le bretelle: gli errori da evitare

Come ogni altro accessorio e indumento, anche le bretelle per essere indossate al meglio necessitano di qualche accortezza. La più ovvia e fondamentale, che dovrebbero conoscere anche coloro i quali non hanno grande affinità con il bel vestire, è che le bretelle non vanno mai e poi mai indossate contemporaneamente ad una cintura; lo specifichiamo comunque, a scopo puramente didattico. Per il resto, una volta opzionato il modello che preferiamo tra quelli che abbiamo citato qualche riga fa, sarà il turno di scegliere il colore: le più comuni sono quelle nere, seguite da quelle blu; sicuramente si tratta della scelta più elegante. Molto diffuse sono anche le bretelle rosse, che lo stereotipo vorrebbe indosso a banchieri e gente d’affari. Per i più coraggiosi e spregiudicati esistono anche le bretelle bianche, da indossare rigorosamente con vestiti scuri che le facciano risaltare.

Se non ve la sentite di osare così tanto, in commercio si trova comunque una grande quantità di bretelle a righe e dal sapore squisitamente vintage, per non citare quelle stampate a fantasia. L’ideale, comunque – sempre che vogliate mantenere un tono sobrio ed elegante – sarebbe evitare contrasti eccessivi: per cui, una bretella blu si abbina al meglio con un abito dello stesso colore ed una camicia azzurra; se proprio volete stupire con gli opposti, allora potete giocarvi la carta della bretella nera su camicia bianca, meglio ancora se il modello è particolarmente sottile. La ciliegina sulla torta per un perfetto look d’altri tempi, infine, sarà una formale cravatta in tinta… oppure uno stravagante papillon: a voi la scelta!

1 Comment
  1. ZOOT SUIT – ALIBERTI 2 Gennaio 2021 at 15:05

    […] parte superiore, e tra gli accessori non poteva mancare l’orologio da taschino, una cravatta e delle bretelle. Ai piedi, invece, delle scarpe a coda di rondine – spesso bianche e nere – ed in testa un bel […]

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