Chi l’ha detto che la storia della moda nel Novecento ha avuto Parigi e la Francia come suo unico palcoscenico? Ok, di fatto non è un’affermazione molto lontana dalla verità: basti pensare a Coco Chanel e Christian Dior, solo per citare un paio di nomi fondamentali. Tuttavia, anche l’Italia ha avuto i suoi momenti: era di origini italiane infatti Elsa Schiaparelli, della quale abbiamo parlato in questo articolo…
…ma erano italianissime anche le Sorelle Fontana, che con il loro celebre atelier riuscirono a partire dalla provincia emiliana fino ad arrivare alla gloria di Hollywood! Già, perchè le Sorelle Fontana ebbero l’onore di vestire figure del calibro di Jacqueline Kennedy (moglie dell’allora presidente USA) ed Elizabeth Taylor, operando nel corso degli anni ‘40 e arrivando con la loro influenza fino ai giorni nostri.
Com’è iniziata la storia delle Sorelle Fontana?
La storia di queste sorelle che hanno fatto la storia della moda inizia a Traversetolo, un piccolo Comune in provincia di Parma: qui, tra il 1911 e il 1915, nascono infatti Zoe, Micol e Giovanna; fu la madre Amabile a indicarle per prima quale sarebbe stata la loro strada, insegnando loro a cucire fin dalla tenera età. Iniziarono così a lavorare nell’atelier di famiglia, fondato dalla nonna, la cui proprietà si tramandava di generazione in generazione. Fu Zoe la prima ad avere l’intuizione di uscire dall’Emilia in cerca di fortuna…
Le tre sorelle iniziarono così dalla vicina Parma, dove aprirono un nuovo atelier. Dopo poco tempo fu il turno di scegliere una nuova location fra Milano e Roma: decisero di espandersi nella città capitolina, la culla dell’aristocrazia italiana. Fu così che le giovani Fontana, sempre insieme alla madre, inaugurarono un ulteriore atelier proprio agli inizi della Seconda Guerra Mondiale: “potevamo sentire le bombe” diceva Micol, “ma non importava: il nostro sogno era di aprire un altro atelier”… e fu proprio quello che fecero!
Inizia così una rapida scalata verso il successo: i loro affascinanti abiti, basati sui dettami del “new look” di Christian Dior, diventarono presto un must per tutta la borghesia romana. Anche la principessa Irene Galitzine, nota stilista russa naturalizzata italiana, adorava le creazioni delle Sorelle Fontana. Era il momento storico perfetto per rubare a Parigi la palma di capitale mondiale della moda: e l’Italia finalmente aveva le armi per farlo, cercando di proporre nuove vie, più sensuali e informali…
Le Sorelle Fontana alla conquista d’America
Anche non era scritto nero su bianco, il piano era lì davanti a tutti: le Sorelle Fontana avrebbero cercado di conquistare l’America, e l’avrebbero fatto invitando direttamente gli americani alle loro sfilate! Non ci volle molto tempo prima che iniziassero a fioccare gli ordini. L’originalità, la sensualità e la bellezza dei capi firmati Atelier Fontana avevano fatto colpo oltreoceano e avevano lanciato la moda italiana all’estero: da qui in avanti, il design tricolore si sarebbe finalmente sdoganato dall’influenza francese.
Con il diffondersi del brand negli Stati Uniti, anche le grandi star di Hollywood finirono per accorgersene: per l’occasione nacque il capo più famoso delle Sorelle Fontana, ovvero il “pretino” (un abito dalla linea talare) che realizzarono intorno alla metà degli anni ‘50 per Ava Gardner. Il film era La Contessa Scalza di Joseph L. Mankiewicz ed è inutile precisare che se è entrato nella storia del cinema fu anche grazie ai costumi di scena! Così come accadde per gli abiti indossati da Anita Ekberg in La Dolce Vita, nel 1960.
Ma le soddisfazioni, per le Sorelle Fontana ed il loro Atelier, non finiscono qui: ebbero anche l’onore di vestire la Principessa Grace Kelly, la moglie dell’allora presidente Kennedy e la grande Liz Taylor. In collaborazione con Brioni iniziarono poi a disegnare anche abiti maschili, mentre si dilettavano nella creazione delle divise ufficiali delle hostess di Alitalia, dell’ONU e di diverse altre organizzazioni. Inoltre riscossero grande successo anche i loro abiti da sposa, sempre più desiderati e ricercati.
Le Sorelle Fontana oggi: la loro eredità
Nel 1964, all’apice del successo, l’atelier delle Sorelle Fontana diventa una società quotata in borsa e si appresta così a cavalcare appieno il boom economico che proprio in quegli anni stava graziando l’Italia. La loro incredibile storia, oltre ad aver lanciato il Made in Italy nel mondo, ha ispirato generazioni di giovani appassionati di moda e prosegue tutt’oggi: non a caso nel 2011 la loro vita fu al centro di una serie televisiva trasmessa da Rai 1, Atelier Fontana, che vide anche la partecipazione di Micol in un cameo.
Ma non è tutto qua: gli abiti delle Sorelle Fontana hanno avuto un’importanza così seminale nel campo della moda tanto da finire esposte in alcuni dei più importanti musei del mondo: un loro capo si trova infatti al Metropolitan Museum of Art di New York, a pochi passi da Central Park. Un altro ancora si trova al Guggenheim, sempre nella Grande Mela. E parlando di moda, non poteva mancare un loro abito anche al Louvre di Parigi… senza considerare le mostre tenute a Castel Sant’Angelo e presso i Musei Capitolini a Roma.
Il ritiro ufficiale dalle scene delle tre sorelle Fontana avvenne solo nel 1972, pur continuando a operare nel settore. Nel 1979, a soli 68 anni, Zoe se ne andò per sempre; e nel 1992, ormai anziane, le altre due sorelle vendettero il brand a un grande gruppo Italiano. Da allora, il loro lascito è custodito dal Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma: ben 6.591 opere, tra schizzi, disegni e quant’altro, il tutto rigorosamente autografo. Un vero appassionato di moda non può lasciarsi sfuggire un simile museo!