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Consigli di stile: come si vestivano le donne negli anni ‘30?

Gli anni ‘20 hanno avuto una grande rilevanza nel mondo femminile: la rivoluzione non si compì mai del tutto – per quello fu necessario attendere la fine degli anni ‘60 – ma si sono comunque fatte strada diverse correnti culturali che hanno segnato indelebilmente il solco sul percorso dell’emancipazione. Impossibile, ad esempio, non citare il fenomeno delle flapper, di cui abbiamo parlato in questo articolo…

Sul finire del decennio, però, una grave crisi economica (che ancora oggi viene ricordato con l’infausto nome di “crollo del 29”) scaraventò nell’oblio della povertà una buona fetta della classe media e riportò coloro che ne uscirono indenni sui binari della sobrietà: la moda femminile, pertanto, perdeva quel pizzico di trasgressione che si era guadagnata e tornava ad essere più contenuta e misurata.

L’evoluzione della moda femminile negli anni ‘30

Per i motivi di cui sopra, spesso gli anni ‘30 vengono dimenticati o sottovalutati dagli appassionati di moda: si tratta, dopotutto, di un decennio “di transizione” fra gli sconvolgimenti del precedente e i tragici anni di guerra che seguirono di lì a poco. Mai errore fu più grande, però! La difficile situazione economica – e di conseguenza sociale – portò le donne a crescere e a diventare più adulte, sofisticate e probabilmente anche più femminili… come dimostrano i grandi nomi della moda di allora.

Già, perchè gli anni ‘30 sono stati anche e soprattutto gli anni che hanno visto maturare definitivamente i geni di Madame Vionnet ed Elsa Schiaparelli, solo per citarne un paio fra i nomi più importanti. Grazie al lavoro della prima, si istituzionalizzò per la prima volta il cosiddetto “taglio in sbieco” (ovvero a 45° rispetto al verso dell’ordito) che divenne uno standard per le dive della Hollywood di allora. La seconda, invece, contribuì con il suo stile unico alla diffusione di vestiti dal taglio geometrico e dai colori accesi.

Gli abiti femminili riacquistarono il punto vita – andato perduto nel corso degli anni ‘20 – e le gonne si allungarono leggermente; tornavano poi ad essere molto importanti i dettagli, come ad esempio i fiocchi o i ricami con le perline. Un vero ritorno all’eleganza e alla femminilità, dunque, aiutato anche dai costumi delle dive del cinema: fu proprio in questo decennio infatti, che la celebre Coco Chanel – per far fronte alle difficoltà della crisi – si trasferì a Hollywood per lavorare in sinergia con gli Studios.

Le dive del cinema anni ‘30: Greta Garbo e Marlene Dietrich

Come abbiamo appena sottolineato, le dive hollywoodiane ebbero una grande importanza nell’evoluzione della moda e dello stile negli anni ‘30; un’influenza, in realtà, che si fa sentire tutt’oggi e che non smette di condizionare tanto gli stilisti quanto gli appassionati di vintage. Chiunque ami la moda d’altri tempi avrà sognato almeno per una volta di essere come Greta Garbo o Marlene Dietrich: delle icone di grazia e femminilità, certo, ma allo stesso tempo modelli inarrivabili di forza e carisma.

Parlando di Greta Garbo risulta impossibile non sottolineare il suo inimitabile fascino algido e misterioso, un alone di leggenda rinforzato ulteriormente dal suo prematuro ritiro dalle scene (smise infatti di recitare a soli 36 anni). Con la Garbo, l’eleganza femminile sul grande schermo si trasformava radicalmente e si faceva, per la prima volta, androgina: le giacche maschili diventavano così uno standard anche per le donne, e alle lunghe gonne che abbiamo già citato si affiancavano finalmente i pantaloni.

Lo charme di Marlene Dietrich, invece, faceva leva sugli aspetti più “glamour” del suo look… grazie anche al contributo di Travis Banton, celebre costumista dell’epoca. Fu lui a realizzare i suoi vestiti per film come Marocco (1930) e Shanghai Express (1932): dei capi incredibili che, uniti a un volto bellissimo, uno sguardo magnetico e delle gambe perfette – basti pensare che l’attrice le volle assicurare per 1 milione di dollari! – contribuirono non poco a farla entrare nella leggenda e a renderla icona di stile.

Ma come vestire in stile anni ‘30?

Anche se molte appassionate di vintage amano lo stile delle flapper anni ‘20 o il look da Rosie the Riveter degli anni ‘40, abbiamo dunque visto che il decennio “nel mezzo” è stato tutt’altro che di raccordo. Per questo ancora oggi c’è chi desidera ottenere un perfetto look femminile che rimandi agli anni ‘30: ma come fare? Volendo seguire le nuove tendenze della moda di allora, dovremmo adottare capi come la gonna pantalone (all’epoca una vera novità) e delle bluse con le spalle scoperte…

L’abbigliamento per le serate eleganti, inoltre, era tornato al dominio delle silhouette aderenti mentre i vestiti per le uscite mondane si distinguevano per un certo alone di romanticismo e femminilità. Gli abiti da giorno presentavano spesso modelli floreali, a quadri o – meno frequentemente – a pois; le donne più eccentriche adoravano anche vestire con stampe zebrate. Il punto vita era molto più accentuato e le gonne piuttosto lunghe: mediamente, il tessuto terminava a metà polpaccio, poco sopra alla caviglia.

Un altro buon metodo per ottenere un look vintage sfacciatamente anni ‘30 è quello di scegliere degli abiti con delle linee nitide e caratterizzati da spalle scultoree… meglio ancora se enfatizzate da imbottiture o strati di aggiuntivi di tessuto: uno degli stilisti di riferimento in casi del genere era senz’altro Edward Molyneux… attivo fin dal decennio precedente ma in grado di influire fortemente anche negli anni immediatamente successivo. Insomma, non vi resta da fare altro che scatenare la vostra creatività vintage!