Cosa Come Balla Collegiate Shag Storia Stili

Cos’è e come si balla il Collegiate Shag: la storia, gli stili

Come abbiamo già avuto modo di imparare fra le pagine di questo stesso magazine, il mondo dello swing è ricco di sfumature, di stili e correnti; uno dei più dinamici e scatenati, per via dei ritmi veloci su cui si balla, è il Collegiate Shag (altresì conosciuto semplicemente come “Shag”). Diventato molto popolare negli Stati Uniti degli anni ‘30 e ‘40, si tratta di un ballo di coppia che trova le sue radici nel mondo delle danze jazz, così come il Lindy Hop ed il Balboa: a distinguerlo particolarmente sono i suoi passi saltellanti, i movimenti energici che richiede e la tipica posizione dei due partner con le mani strette e alzate verso il cielo. Ma prima di tutto, facciamo qualche passo indietro e torniamo alle origini per parlare un po’ di storia…

Potrebbe interessarti anche:
Cos’è lo swing: stili e correnti, dalla musica al ballo

Lo Shag e le sue origini, dalla strada alle sale da ballo

Anche se la sua genesi non si può determinare con certezza, come per molti altri balli si pensa che anche lo Shag sia nato nelle strade e per la precisione in quelle del sud degli Stati Uniti; documentazioni scritte dei primi ballerini definiti “shagger” ci arrivano fin dalla fine degli anni ‘20, per cui è stato probabilmente questo il periodo storico che ha visto lo Shag aumentare di poco in poco la sua popolarità. Alcuni storici delle danze popolari ritengono che si tratti di una variante in coppia del “salto della pulce” allora utilizzato nel Vaudeville (genere teatrale originatosi in Francia sul finire del Settecento ed in seguito di grande successo anche negli Stati Uniti). Altri ancora, invece, ne fanno risalire le origini al Turkey Trot, un altro ballo molto in voga tra i giovani dell’epoca; in ogni caso, intorno alla metà degli anni ‘30 lo Shag era già sbarcato non solo nelle sale da ballo ma anche al cinema (grazie a Ray Hirsch e Connie Wiedell, come vedremo in seguito) e addirittura ripreso nelle animazioni di alcuni cartoni animati. Gli stili e le correnti sviluppate nel frattempo si sono ramificate in maniera inarrestabile dando vita a numerose varianti regionali come il Carolina Shag, il St. Louis Shag o ancora il Collegiate Shag, probabilmente lo stile più comune per via della sua spettacolarità – si tratta  infatti della forma più fisica ed acrobatica – nonché quello che tutt’oggi viene maggiormente ballato; il suffisso “Collegiate” deriva molto probabilmente dalla sua diffusione fra i giovani studenti.

Collegiate Shag, forma e caratteristiche base

Siete pronti a ballare lo Shag? Il passo base consiste in quei piccoli saltelli che vanno a creare un caratteristico movimento ondulatorio, oltre ad un footwork decisamente più energico rispetto a quello di altri balli swing. Generalmente, il Collegiate Shag si balla su una sequenza base a sei tempi: i due partner si tengono le mani e le alzano sopra alle loro teste, in quella che è forse la forma più iconica e distintiva di questo ballo; la posizione generalmente chiusa, come ad esempio in un valzer o un foxtrot, lo rende piuttosto diverso dal Lindy Hop. In base al ritmo della musica, lo Shag si può suddividere in tre principali varianti: single, double o triple (ossia singola, doppia o tripla); nel caso del Collegiate abbiamo quattro tempi di musica – passo più salto a sinistra, passo più salto a destra – e due ulteriori tempi – passo passo oppure sinistra destra – che vanno a completare il totale di sei. All’epoca questo ballo era comunque più frutto dell’improvvisazione che della tecnica, ed è così che dovrebbe essere anche ai giorni nostri: per cui le cose più importanti saranno sempre la capacità di variare sul momento e, soprattutto, la sintonia con il partner. Dopotutto, quanto brevemente descritto non è altro che una posizione di ballo standard; il maggior fascino dello Shag risiede proprio nelle innumerevoli variazioni possibili, in posizione chiusa così come in posizione aperta. Per cui talento e fantasia sono le uniche cose che contano.

I grandi dello Shag e le testimonianze filmate dell’epoca

Il modo migliore per farsi un’idea dello Shag, ancor prima di iscriversi a un corso, è quello di osservare una delle numerose testimonianze filmate di questo ballo ad opera dei maggiori interpreti. Ray Hirsch, ad esempio, nonostante si considerasse più un ballerino Jitterbug, insieme alla sua partner Patti Lacey ha partecipato come attore in un cospicuo numero di film hollywoodiani, animando memorabili sequenze di ballo tra la fine degli anni ‘30 e i primi anni ‘40: la sua scena più celebre è forse quella in Mad Youth (film del 1940 girato da Melville Shyer), ma anche la sequenza in cui irrompe in un club e salta sul tavolo per scatenarsi in uno Shag sulle note dell’orchestra di Duke Ellington in Due Cuori in Cielo (1943, di Vincente Minnelli) rimane nella storia. Un altro nome fondamentale è quello di Connie Weidell, che per primo portò lo Shag sulla costa ovest degli Stati Uniti: il suo stile unico ha influenzato numerosi artisti, fra cui il sopracitato Ray Hirsch ma anche una leggenda come Dean Collins. Lo si può vedere all’opera nel film Dance Hall del 1941, ma anche in They Live in Fear del 1944. Anche uno dei più grandi insegnanti di ballo di sempre, Arthur Murray in persona (sì, quello delle scuole di danza più famose del mondo!) ha tenuto delle lezioni di Shag, una delle quali è arrivata in forma filmata fino ai giorni nostri e si può facilmente trovare sul web: in questo prezioso documento possiamo osservare come si ballava Shag nella seconda metà degli anni ‘30, ad ennesima riprova di quanto questo mondo lontano (ma mai dimenticato) sia tutt’oggi un’interessante materia di studio.