Prima che il Lindy Hop travolgesse New York e i locali di Harlem facendo scatenare generazioni di ballerini, le ballroom statunitensi (prima) ed europee (dopo) avevano già visto salire alla ribalta un altro stile di ballo di derivazione jazzistica e afroamericana: il Charleston! Questa danza selvaggia tenne banco per un intero decennio, quei ruggenti anni ‘20 che tanta importanza hanno avuto dal punto di vista artistico e culturale.
In quella breve finestra temporale si sono susseguiti una serie di eventi che hanno segnato in maniera indelebile la storia della musica: dallo stride piano di Scott Joplin e James P. Johnson sono infatti nate una serie di canzoni irripetibili, che hanno permesso la nascita di figure come Josephine Baker e di movimenti di emancipazione femminile come le Flapper. In questo articolo ripercorreremo proprio la storia del Charleston: buona lettura!
James P. Johnson, il grande pianista autore di “The Charleston”
La storia di questo ballo nasce negli Stati Uniti dei primi anni del Novecento e per la precisione a New York. Ed è proprio nella metropoli americana per eccellenza muove i suoi primi passi nel mondo della musica James P. Johnson, pianista afroamericano considerato tra i migliori della storia nel suo campo. Il suo stile stride piano inconfondibile dettava la regola nelle migliori ballroom della città e non ci volle molto prima che il suo successo riuscì ad arrivare oltreoceano.
Nel corso dei suoi tour in Europa, Johnson scrive diversi spettacoli teatrali; proprio in questo periodo, nel 1923, conosce lo scrittore Cecil Mack: assieme a lui iniziò a lavorare su uno degli spettacoli teatrali più famosi di sempre, quel Runnin’ Wild che conteneva al suo interno la celebre canzone The Charleston. Il suo incredibile successo diede luogo a una serie infinita di altri spettacoli e ispirò diverse personalità…
Se vuoi conoscere la storia di James P. Johnson,
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La più grande ballerina Charleston: Josephine Baker
Tra le protagoniste di quegli anni, infatti, spiccava su ogni cosa lo stile e le movenze di una giovanissima ballerina. Il ballo di cui era maestra consisteva in un curioso dondolio delle gambe, le cui origini risiedevano nella cultura operaia afroamericana: il Charleston, per l’appunto, che il musical Runnin’ Wild aveva ormai sdoganato e che sembrava andare per la maggiore nelle sale da ballo di New York. Josephine Baker inizia la sua carriera proprio qui, nei teatri.
Nel 1925 il suo incontenibile carisma la portò a Parigi. Esibendosi nei teatri della capitale francese, fece conoscere il Charleston anche nel Vecchio Continente e contribuì in maniera decisiva nella sua diffusione. Ma Josephine Baker non era solo una donna talentuosa e piena di vita: nel corso della sua carriera ha affrontato momenti davvero duri, dando prova di grande coraggio e finendo addirittura per lavorare come spia per conto del governo francese!
Leggi qui tutti i segreti della vita di Josephine Baker,
la più grande ballerina di Charleston della storia
Il fenomeno delle “Flapper” e le ballerine degli anni ‘20
Ma Josephine Baker, pur essendo la più celebre in assoluto, non era l’unica donna che amava ballare il Charleston in quel periodo storico. Nonostante fosse considerato proibito dalla morale comune, molte altre giovani ragazze amavano uscire e frequentare le sale da ballo, spesso da sole: l’atteggiamento provocatorio stava diventando una vera e propria moda, lasciando intendere a tutti gli uomini che era finita l’era delle donne deboli e indifese…
Sì, perchè queste donne – che di lì a poco vennero ribattezzate “Flapper”, come fossero degli uccellini che stavano imparando a volare da soli – ambivano alla definitiva emancipazione del genere femminile: guidavano le auto, bevevano alcolici e ballavano il Charleston senza bisogno degli uomini. Un vero e proprio fenomeno culturale che tenne banco per gran parte degli anni ‘20 e che fu protagonista di diversi film e libri.
In questo articolo abbiamo approfondito la storia delle Flapper
e di questo importante movimento di emancipazione
Quali sono le caratteristiche principali del ballo Charleston?
L’elemento più distintivo di questo ballo consiste nel particolare movimento ondulatorio delle gambe. La leggenda narra che queste movenze arrivino direttamente dalle movenze degli scaricatori di porto afroamericani nell’omonima città di Charleston, nella Carolina del Sud: mentre lavoravano, infatti, erano soliti cantare e muoversi a ritmo. E probabilmente è proprio a questi operai che pensava Scott P. Johnson quando scrisse The Charleston!
La frenetica musica jazz del celebre pianista, ad ogni modo, si sposava perfettamente con i movimenti scatenati di questo ballo. Un altro aspetto molto importante risiede nel fatto che si poteva ballare anche senza un partner, il cosiddetto Solo Charleston… e proprio per questo divenne il ballo simbolo delle Flapper, come abbiamo sottolineato poc’anzi. L’evoluzione di questo stile, nel corso di pochi anni, portò infine alla nascita del Lindy Hop.
Approfondisci qui la storia del Charleston,
scopri com’è nato e quali sono le sue origini
Come si balla il Charleston: la guida
Ballare il Charleston può sembrare difficile a prima vista. In realtà, una volta assimilati i passi base, non è affatto complesso: una volta imparato il tap (un movimento di gamba che il ballerino andrà ad eseguire ogni due battiti musicali, portando le gambe ad effettuare quattro passi su otto tempi musicali) il gioco è fatto. Un ruolo molto importante lo giocano poi gli arti superiori, che andranno tenuti piegati sui gomiti e rivolti verso l’altro.
Come ogni ballo, anche il Charleston conta diverse varianti: la forma più antica è il 20s Solo e come il nome suggerisce si esegue in solitaria, inframmezzando l’esibizione con varianti e passi di altri balli. Un’altra variante molto nota è il 20s Partner, che si balla in coppia e che costringe i due ballerini a contenere i movimenti per evitare di intralciarsi a vicenda; ulteriori posizioni – come la jockey o la side by side – sono poi a discrezione dei più esperti.
Abbiamo scritto per voi una piccola guida su come ballare il Charleston:
la trovate a questo indirizzo
Quali sono le migliori canzoni per ballare il Charleston
Ma su quali note possiamo muovere i primi passi nel mondo del Charleston e affinare la nostra tecnica di ballo? Non esiste una risposta definitiva a questa domanda: ogni ballerino, dopotutto, avrà i suoi artisti e le sue canzoni preferite da consigliare. L’unica sicurezza risiede nel pezzo che ha in qualche modo battezzato il ballo in sé, ovvero quella The Charleston del già citato James P. Johnson: se imparate su queste note non potete assolutamente sbagliare.
Quando intorno alla metà degli anni ‘20 il Charleston giunse nel Vecchio Continente, inoltre, la gente ne andò pazza immediatamente: sia in Francia che in Inghilterra, questo ballo faceva scatenare milioni di giovani. Uno dei motivi fu la pubblicazione in vinile di Yes Sir! That’s My Baby. All’interno della confezione si potevano trovare le istruzioni per il ballo: ciò rende questo pezzo l’ideale per immergersi nell’atmosfera dell’epoca e imparare i passi!
Volete conoscere le canzoni perfette per muoversi a ritmo di Charleston
e Lindy Hop? Leggete il nostro articolo a riguardo!