Dove termina il confine della semplice professionalità? Dove si trova quell’ingresso che permette all’artigiano di talento di sconfinare nel mondo dei geni? Nessuno lo sa, ovviamente! Tutti però – compresa la storia – sono pronti a riconoscere chi è riuscito ad attraversare quel passaggio, diventando leggenda. Come in tutti i campi, anche nella moda questa linea di demarcazione è stata attraversata più volte…
Forse la più grande è stata Coco Chanel (leggete qui l’articolo che le abbiamo dedicato), ma insieme a lei nell’Olimpo possiamo trovare figure del calibro di Madeleine Vionnet, Jeanne Lanvin e diverse altre ancora. E in Italia, per quanto riguarda la moda vintage e gli anni ‘30, non possiamo esimerci dal citare la grande Elsa Schiaparelli: scopriamo insieme la sua storia e quella del suo celebre “rosa shocking”!
Se è la storia di Coco Chanel che invece state cercando, la trovate qua!
Chi era Elsa Schiaparelli: i primi anni
Elsa Schiaparelli nacque a Roma nel 1890 da una famiglia benestante; fin da bambina venne influenzata dal mondo borghese nel quale stava crescendo, nella cornice di Palazzo Corsini: circondata da intellettuali, letterati e accademici, l’ambiente nella quale era immersa non fece altro che accrescere e consolidare il suo innato talento per l’arte e il design. Fu da adolescente che ebbe l’illuminazione, guardando la marchesa Casati condurre un leopardo (sì, avete capito bene!) con un guinzaglio tempestato di diamanti.
Aveva capito che la sua strada sarebbe stata non solo quella della bellezza, dell’eleganza e della raffinatezza… ma che avrebbe unito a queste qualità ingenti dosi di glamour, grandezza e sense of wonder. L’istintività divenne il suo marchio di fabbrica: a soli vent’anni si sposò con un conte polacco il giorno dopo averlo conosciuto, dopodiché la coppia si trasferì nel sud della Francia e a New York. Qui Elsa conobbe gli artisti più stravaganti di inizio secolo come Duchamp, Man Ray e Picabia.
Fu invece a Parigi – come sempre capitale della moda in Europa – che il nome di Elsa Schiaparelli (o meglio “Schiap”, come la chiamavano gli amici) iniziò a circolare nelle feste d’elite: il suo carattere eccessivo e sopra le righe le aveva fatto guadagnare diverse antipatie, compresa quella della stessa Coco Chanel…. ma la stessa esuberanza e vivacità le permise allo stesso tempo di farsi amare alla follia da diversi scrittori e artisti di altissimo livello come Jean Cocteau e Salvador Dalì.
Gli esordi nella moda e il rapido successo
Come nei grandi romanzi, però, anche nella vita di Elsa Schiaparelli c’è un momento in cui tutto sembra crollare: il marito l’abbandona, lasciandola senza soldi e con una bambina a cui badare. Ma – sempre come nei grandi romanzi, ovviamente! – la rinascita è dietro l’angolo: grazie all’aiuto e alla fiducia di Paul Pairet, amico nonché magnate dell’alta moda parigina nei primi anni del Novecento, Schiap ebbe modo di iniziare il suo lavoro come stilista e di disegnare i suoi primi capi d’abbigliamento.
Nel febbraio del 1927 le foto della sua prima collezione ufficiale – profondamente ispirata all’arte cubista e al surrealismo – appaiono sulla rivista Vogue. Il successo è immediato e le porte della moda che conta le si aprono definitivamente: per un certo periodo si potrebbe addirittura affermare che il suo nome eclissò quello di Coco Chanel, anzi, di certo lo fece per quanto riguarda il jet set e le cronache mondane… ma Elsa Schiaparelli divenne davvero un simbolo per la moda francese dell’epoca, colorata, potente e straordinaria.
La sua seconda collezione fu di stampo sportivo (Pour le sport) e vi facevano parte costumi da bagno e abbigliamento invernale da sci. A Wimbledon nel 1931, invece, scioccò il mondo del tennis ideando per l’atleta Lilli Alvarez la gonna divisa, antenata dei moderni short. E il suo repertorio non fece che completarsi nel momento in cui vi entrarono a far parte anche gli abiti da sera: anche questa volta fu l’arte a venirle in aiuto, nelle vesti dell’amico Dalì, risultando in una serie di abiti memorabili per inventiva e sperimentazione.
Il rosa shocking e le altre idee di Elsa Schiaparelli
Una delle innovazioni più distintive della carriera di Elsa Schiaparelli nel campo della moda, però, è senz’altro il colore da lei inventato: una sorta di magenta acceso che divenne presto noto come “Schiaparelli Pink” e che venne utilizzato per la prima volta nel 1936, sulla confezione del suo profumo che si chiamava proprio “Shocking de Schiaparelli”. Nel corso degli anni si chiamò in diversi modi, “rosa caldo” negli anni ‘50 e “rosa stravagante” nei ‘60, a testimonianza di come abbia influenzato intere generazioni.
Ma non è tutto qua: Elsa Schiaparelli nel corso degli anni ha introdotto diverse innovazioni, come ad esempio le cerniere zip colorate e abbinate al tessuto del vestito, nonché a utilizzare i bottoni degli abiti in modo creativo come se fossero delle spille. Anche le sfilate a cui assistiamo ancora oggi sono un’intuizione di Elsa Schiaparelli: fu lei la prima a presentare le sue creazioni facendo passeggiare le sue modelle con un accompagnamento musicale e un corredo artistico completo a fare da contorno.
La sua carriera si fermò a causa della guerra, nel 1939, quando si trasferì a New York; al suo ritorno, la “next big thing” nel campo della moda parigina non era più Schiap, ma un arrembante Christian Dior. Continuò comunque a lavorare fino al 1954, quando il suo brand chiuse i battenti; il suo ritiro a vita privata fu molto discreto, quasi un esilio. Morì a Parigi nel 1973, lasciando un segno indelebile nella storia della moda: una vera icona che ha cambiato per sempre il rapporto fra arte e abbigliamento.