Quando si parla di balli swing e per la precisione di Lindy Hop, ci sono alcuni nomi che è impossibile fare a meno di citare. Il primo in assoluto è l’eterno Frankie Manning, considerato da tutti l’unico vero ambasciatore di questa disciplina nel mondo. Per tutti gli altri avrebbe poco senso stilare una classifica o cercare di elencarli in ordine di presunta importanza: in base allo stile e alle innovazioni che hanno portato, ogni grande ballerino della storia di questa musica ha i suoi seguaci.
Noi di Stile Millelire ad esempio adoriamo Frankie e uno dei nostri più grandi idoli è Dean Collins, tanto che abbiamo intitolato proprio a loro due delle nostre tre scarpe Grip’n’Slide. Il terzo nome, forse ancor più rilevante dal punto di vista storico, è quello di un altro gigante: parliamo di George “Shorty” Snowden… e se vi state chiedendo perchè, continuate a leggere!
George Snowden e i suoi primi passi nel mondo del ballo swing
Per scoprire chi era George Snowden dobbiamo fare un bel salto indietro nel tempo. Per la precisione nel luglio del 1904, ovvero l’anno nel quale questo genio afroamericano nasceva in una zona povera degli Stati Uniti: come molti suoi coetanei, infatti, tutt’oggi le sue origini si perdono nella povertà di una zona geografica che vedeva nella musica e nel ballo l’unica ancora di salvezza.
Una vita dura fin dagli inizi, quella del buon “Shorty”: il suo nomignolo, che nel corso degli anni è diventato quasi il suo vero nome, deriva banalmente dalla sua bassa statura; questa leggenda del ballo raggiungeva infatti a stento il metro e cinquanta d’altezza, una caratteristica che però non gli ha impedito di diventare – nel suo campo – uno dei più grandi di sempre.
La sua principale intuizione fu quella di riuscire a trasformare questo presunto limite in un vero e proprio punto di forza: grazie alla sua ironia e alla sua passione per la musica swing nasceva così “Shorty George”, un ballerino abilissimo che si esibiva assieme all’inseparabile partner Big Bea; il soprannome della follower parla da sé: era una donna dal fisico statuario che si contrapponeva totalmente al piccolo Shorty, tanto che le loro esibizioni finivano sempre per essere irresistibilmente comiche!
Ogni loro numero si concludeva infatti con lei che se lo portava via in spalla, come un sacco di patate: non a caso anni dopo fu proprio Frankie Manning a raccontare, in una celebre intervista, che furono proprio questi loro numeri ad ispirarlo nell’invenzione delle prime mosse aeree in campo Lindy.
Gli anni di “Shorty” Snowden sul palcoscenico del Savoy
Proprio così: è stato Frankie Manning in persona a confermarlo, ricordando quando da giovanissimo frequentava il Savoy Ballroom di Harlem, a New York… il divertentissimo sketch inscenato da Big Bea e “Shorty” Snowden fu la miccia che per prima innescò le acrobazie, in seguito un vero e proprio standard nel campo del Lindy Hop; ma non è tutto qui! Shorty ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del nostro ballo preferito, non solo per il suo stile ma anche nel dargli un nome.
Ciò che i giovani afroamericani ballavano ogni sera sulle note delle big band dello swing, infatti, all’epoca non era stato ancora definito: alcuni dicevano che questi ragazzi sembravano sobbalzare e tremolare come degli ubriachi, tanto da definirli “jitters” (era l’epoca del Jitterbug e vi invitiamo a leggere il nostro articolo a riguardo per saperne di più!)… altri ancora non si premuravano di battezzare questo ballo, in quanto preferivano semplicemente divertirsi senza dare grossa importanza al nome.
Ma nel 1928, qualche anno prima che Shorty diventasse una stella dello swing al fianco di Big Bea, il celebre aviatore Charles “Lindy” Lindbergh saliva all’onore delle cronache per essere riuscito ad attraversare (“hop” per l’appunto) l’Oceano Atlantico; mentre tutti i giornali parlavano di questa incredibile impresa, al Rockland Palace di Harlem aveva luogo un importante evento di ballo: mentre “Shorty” Snowden stava ballando, esibendosi nelle sue tipiche mosse, un giornalista gli si avvicinò per chiedergli quale danza fosse; la risposta? “I’m doing the hop, the Lindy Hop”! Che si può tradurre più o meno con “sto volando, proprio come vola Lindy”.
Il successo di “Shorty” e il passaggio di testimone al Savoy
Ed è proprio così che secondo molte fonti nacque il nome del ballo che più amiamo! Per molti anni “Shorty” Snowden fu considerato l’ideatore indiscusso del termine “Lindy Hop”, una storia che si è oramai fusa con la leggenda e che molti storici della musica hanno cercato di smentire (senza però mai offrire un’alternativa valida all’origine di questo nome così particolare).
L’unica cosa certa è che Shorty fu il ballerino di punta al Savoy per diversi anni, dai suoi primi giorni nel 1927 fino ai primi anni ‘30, quando formò la sua prima troupe professionale dedita al Lindy Hop, ovvero gli Shorty Snowden Dancers; sotto questo nome, questo gruppo di formidabili ballerini guidati dal loro carismatico maestro si esibirono con la Paul Whiteman Orchestra al Paradise Club per quasi tutto il decennio.
L’ironia della sorte colpì il buon Shorty quando, nel 1935, il suo grande estimatore Frankie Manning riuscì a batterlo in una combattutissima gara di ballo; come vinse questa sfida all’ultimo passo è nella storia, perchè la vittoria avvenne proprio grazie a una di quelle mosse acrobatiche che lo stesso Shorty aiutò Manning a ideare anni prima: un back to back roll! Fu così che Frankie Manning raccolse il testimone come ballerino migliore del Savoy.
Il lascito di Shorty al mondo del Lindy Hop è incalcolabile: non solo il nome del ballo in sé, quindi, ma anche la sua componente acrobatica ed il tipico movimento di gamba che chiunque balli conosce proprio come “Shorty George”. Proprio per questo noi di Stile Millelire gli abbiamo dedicato addirittura una delle nostre scarpe Grip’n’Slide!