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Guida al trucco e al make-up negli anni ’60: storia e caratteristiche

La rivoluzione culturale avvenuta nel corso degli anni ‘60 non ha influito solo in campo politico e civile, ma anche nel settore della moda e del make-up: assieme all’aspetto androgino di figure come Twiggy – la modella più famosa di quel magico decennio – e ad una maggiore attenzione alle geometrie e alla semplicità nel vestire, anche il trucco femminile aveva visto stravolgere alcune delle abitudini degli anni precedenti.

Così come nel campo dell’abbigliamento, anche in questo caso la capitale del mondo è la Swinging London: proprio a Londra infatti nascono le nuove tendenze del settore, che – assieme alla musica – diventava un vero e proprio mezzo che i giovani sfruttavano per mettere in atto la propria ribellione. Nelle righe a seguire andremo a scoprire quali erano le caratteristiche principali del trucco e del make-up vintage anni ‘60: buona lettura!

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Le icone femminili e le tendenze del trucco degli anni ‘60

Il decennio degli anni ‘60 si apre negli Stati Uniti con l’esplosione del fenomeno cinematografico di Colazione da Tiffany: la celebre commedia di Blake Edwards riconferma il talento della splendida Audrey Hepburn e la trasforma definitivamente in un’icona di stile. In Europa, invece, sono la già citata supermodella Twiggy Lawson e l’indimenticabile Brigitte Bardot a diventare dei punti di riferimento per i giovani e ad impostare quelli che saranno i canoni estetici per dieci anni a venire (e i cui strascichi sono tutt’oggi visibili).

Due cose accomunavano tutte queste icone, da una parte all’altra del mondo: la spinta commerciale derivata dall’incredibile aumento delle pubblicità (la diffusione sempre più massiccia delle televisioni, le riviste e i media in generale) e una particolare enfasi sull’espressività e le dimensioni degli occhi. Sì, perchè se nel ventennio precedente la donna puntava molto sulle curve e sul rosso fatale delle labbra, negli anni ‘60 sono gli occhi ad assumere il ruolo di veri protagonisti…

Vi basterà osservare le foto dell’epoca per averne riprova: il focus, in quel periodo, si è rapidamente spostato sullo sguardo della donna e ciò si può constatare chiaramente nelle già citate Holly Golightly impersonata da Audrey Hepburn e dalla splendida Twiggy. Un aspetto caratteristico e immediatamente riconoscibile che oggi ricordiamo con il termine di eye look, e che grazie al make-up è possibile riproporre anche ai giorni nostri. La tecnica per adottarlo alla perfezione si chiama cut crease: andiamo a vedere in cosa consiste.

Il cut crease: make-up anni ‘60 per ingrandire gli occhi

Quando si parla di cut crease ci riferisce, generalmente, a quella tecnica di make-up nata negli anni ‘60 che esalta gli occhi andando a evidenziare la piega della palpebra (o a “tagliarla”, da qui il nome della tecnica). Il gioco di colori e contrasti si ottiene utilizzando due trucchi di colore differente fra la palpebra mobile e la piega in sé. Lo si può realizzare con la matita colorata dopo aver applicato un leggero strato di ombretto; e se non avete la mano ferma, potete tranquillamente usare un cucchiaio come guida per disegnare il contorno occhio!

I colori più gettonati all’epoca – e anche negli ultimi anni, grazie ad alcune celebrità del mondo della musica che hanno contribuito a riportare questa tecnica alla ribalta – sono senza dubbio i neri e i marroni intensi. Insomma, colori neutri ma decisi che contribuiscono a far risaltare l’occhio e a rendere lo sguardo più profondo. Si tratta di una tecnica di make-up universale che sta bene alla gran parte delle donne, a meno di non avere degli occhi eccessivamente sporgenti: in questo caso sarà comunque sufficiente invertire i colori del cut crease.

Principali caratteristiche del make-up anni ‘60

Come abbiamo avuto modo di sottolineare, dunque, questo decennio si è distinto per il modo in cui è riuscito ad interrompere le tradizioni che si erano consolidate nel corso degli anni ‘50, quando il make up aveva lo scopo di porre in evidenza una femminilità più sterotipata e basata principalmente sugli attributi più classici (le labbra rosso fuoco in primis). Nei ‘60, però, la maggior consapevolezza e il sentimento di ribellione portò a un uso dei toni più scuri e drammatici, senza però risultare eccessivamente tetri.

I fondotinta in polvere – ma anche in crema, sebbene meno comuni – erano utilizzati in maniera molto leggera, mentre le sopracciglia venivano spesso lasciate “al naturale” (soprattutto dalle giovani ragazze più hippie e alternative!); quando ciò non accadeva, si definivano e si modellavano appena con una matita nera. Agli occhi veniva riservato il sopracitato cut crease, e quando si voleva dare un tocco di colore si optava in genere per tinte pastello. Anche i rossetti erano poco usati e nella maggior parte dei casi erano opachi, color salmone o rosa pallido.

Un altro grande classico del trucco anni ‘60, comunque, riguardava sempre la zona degli occhi e si può trovare nelle ciglia finte: molte donne dell’epoca le ritenevano davvero indispensabili per completare il proprio look e proprio per questo nei negozi di cosmetica se ne potevano trovare di ogni sorta. Intere, a ciuffi, corte, lunghissime… spesso realizzate con vere ciglia umane, altre volta con pelo animale, le ciglia finte erano una vera  moda ed erano in grado di conferire quello sguardo da cerbiatto che Twiggy aveva reso un must!

Cosa serve per truccarsi con uno stile anni ‘60?

A partire dalla seconda metà degli anni ‘10 (del 2000, ovviamente!) sembra essere tornata a scoppiare la moda per un trucco più essenziale e vicino a quello degli anni ‘60. Molte star hanno infatti deciso di adottarlo, portandolo a nuova vita e spingendo molte giovani a seguirne i passi. Ma cosa dobbiamo assicurarci di avere in casa per poterlo replicare su di noi? La risposta è molto semplice e parte dal necessario per gli occhi: mascara, eyeliner e matita nera sia per l’esterno dell’occhio che per le sopracciglia. In seguito le ciglia finte, come abbiamo detto, fondamentali per un look perfettamente vintage. Correttore, fondotinta e ombretto completano il set.