Ciao sono Alice Faraone, ho 23 anni e ballo da sempre!!!
Mi è sempre piaciuta la musica e ho sempre avuto il ritmo nel sangue, ma, quando mia mamma mi chiese che tipo di danza volessi fare, la mia risposta all’età di 5 anni fu: danza classica… durai sei mesi. Non faceva assolutamente per me, era noiosa, troppo tecnica, io volevo scatenarmi e divertirmi, non fare ginnastica.
A 6 anni iniziai quindi quella che era danza moderna, mi piaceva ma non era ancora quella che mi rappresentava.
Solo all’età di 8 anni quando vidi una bellissima esibizione di Boogie Woogie, decisi che era quella la danza che avrei dovuto fare e iniziai subito!
Penso che il ballo di coppia sia come un dialogo tra due persone, io infatti adoro ballare perché coi movimenti riesco a esprimere tutto quello che non riesco a fare con la voce, infatti non sono una grande chiacchierona!!!
Quando ballo social dance non penso a niente, è tutto molto naturale, mi piace ascoltare la musica e interpretarla, è come un gioco, quindi molto divertente. Diverso è per quanto riguarda le competizioni e gli allenamenti per esse. Lì si pensa molto e si fa molta fatica, è un vero e proprio sport con le sue gioie e i suoi dolori!!!
Perché questo genere e non altri?
Bhe perché sfido chiunque ad ascoltare una canzone Boogie Woogie o Rock’n Roll e non muoversi!!! Questa musica è coinvolgente, ti fa sorridere, è vintage ma è comunque sempre attuale!!!
Alice, ti va ti raccontarci il momento più emozionante della tua carriera?
Il momenti più emozionanti della mia carriera sono stati ovviamente le premiazioni dei campionati italiani di categoria e assoluti nei quali abbiamo vinto l’oro, è sempre molto gratificante perché significa che hai lavorato bene tutto l’anno e sei riuscito a raggiungere i tuoi obiettivi, così come le finali all’estero, ballare insieme ai Big ti dà una botta di autostima!!! Comunque ho avuto momenti forti non solo per quanto riguarda me in prima persona ma anche solo guardando e tifando le esibizioni dei miei compagni.
Ti sei o ti ispiri a qualcuno in particolare?
Le persone a cui mi sono ispirata durante la mia carriera artistica sono stati ovviamente i campioni in carica di quel periodo o comunque i ballerini che vedevi sempre in finale all’estero, ad esempio, andando in ordine cronologico: Maéva Mauvais-Truntzer, Susanne Barkhald Sandberg, Flora Bouchereau , Sophie Af… le studiavo e cercavo di prendere l’aspetto che più mi piaceva, che poteva essere la presenza scenica, la potenza fisica, la postura, l’eleganza, la grazia, la tipologia di figure scelte e molto altro.
Cosa vorresti trasmettere con il tuo ballo?
Quando ballo davanti a un pubblico vorrei trasmettere emozione, quella che ti fa venire i brividi. Comunque sia vorrei lasciare un piccolo segno nei loro ricordi, anche solo di un secondo di quella performance.
Ti va ti regalarci qualche tuo personale consiglio a chi si deve ancora approcciare al nostro mondo?
Consiglio a tutti di imparare a ballare Lindy Hop o Boogie Woogie poiché l’aria che si respira in queste lezioni e ancor di più alle serate è un aria che sa di fresco, leggero e bello. Al di là del ballo in sé, è il contesto che ci sta attorno a dare un valore aggiunto! Il vintage porta sempre con sé qualcosa di poetico. Qualsiasi persona che fa un ballo di coppia deve lasciare a casa l’egocentrismo e lasciare spazio alla gentilezza e il divertimento.
Ballo swing perché è buon compagno di viaggio.