Sono Claudio Baiamonte e vivo a Napoli. Circa 8 anni fà ho iniziato a ballare Lindy Hop. Un pomeriggio mentre prendevamo un caffè, un’amica mi chiese di accompagnarla ad una lezione di prova di Lindy Hop. Non avevo sinceramente idea di cosa fosse ne tanto meno avevo mai ballato prima, ma accettai per pura curiosità. Oggi sono il fondatore di Cotton Swing, una scuola di danze swing nonchè una vivissima e gioiosa comunità di appassionati di musica, danza e cultura Swing e Jazz.
Cosa provi quando balli?
Quel tipo di emozioni difficili da esprimere con le parole. La musica jazz è un mondo interminabile di possibilità e scoperte.
Se volessimo immaginare ogni ballo come un viaggio, potrei definirmi come un esploratore all’interno di questo universo di infinite possibilità,
in cui sentimenti come libertà, gioia e pura espressione si incrociano. E la cosa migliore è poter condividere queste meravigliose scoperte con
la persona che balla con te quel viaggio.
Amo la musica Jazz perchè secondo la mia visione, contiene in sè il seme dell’evoluzione e del rinnovamento e questo ti fa sentire, in un certo senso, nel bel mezzo di una rivoluzione. E la libertà che puoi provare durante una rivoluzione è immensa.
Ma ho scoperto di amare davvero tanto questo genere da quando ho iniziato ad approfondire la cultura afro-americana, dalla quale nasce il Jazz.
Questo mi ha permesso di sentire un legame molto più profondo con quello che stavo facendo. Se oggi abbiamo la possibilità di vivere tutte queste bellissime emozioni, è bello e giusto sapere quali eventi, fatti e persone l’hanno reso possibile, per poterlo trasmettere e far si che non si perda quel “fuoco” originario.
Qual’è stato il momento più emozionante della tua carriera?
Ce ne sono tanti, ma se dovessi scegliere, sceglierei uno di quei momenti in cui, durante una social dance, mi soffermo ad osservare i miei allievi ballare e tutta la comunità sprigionare energie positive su tutta la pista da ballo. Pensare di aver contribuito in parte a queste scene, mi emoziona sempre.
Qual è il personaggio o la persona a cui ti sei ispirato/a o ti ispiri anche se non c’entra niente con il ballo e perché?
Ce ne sono tanti, oggi direi Ella Fitzgerald. Ciò che più mi colpisce di lei è il suo equilibrio.
L’equilibrio di chi ha innovato profondamente e non ha mai avuto bisogno di gridarlo al mondo. Di chi è considerata da molti la più grande cantante Jazz della storia e ha sempre continuato ad essere umile, piena di una grazia introversa. Queste righe che hanno scritto di lei raccontano bene un suo aspetto bellissimo: “Delle tre voci (Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan) che rappresentano il canone
del canto jazz al femminile ma non solo, lei è l’unica a non incarnare una personalità esplicitamente «artistica», intenzionale e sofisticata: Ella Fitzgerald – apparentemente –
canta la naturalezza, la spontaneità, favorita da quella voce da eterna bambina, entusiasta e solare.”
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Fare un viaggio nel passato di quasi un secolo e ritrovarmi in un piccolo locale di Harlem, ballare con Dawn Hampton mentre sul palco suonano tipi come Count Basie,
Ray Brown, Johnny Hodges, Ella Fitzgerald.
Se vogliamo invece parlare di obiettivi realizzabili, o che sono già in una fase iniziale di realizzazione, devo ampliare la domanda perchè l’obiettivo è condiviso con le persone che fanno parte di Cotton Swing, in particolare Chiara Romeo con cui collaboro da anni, e agli altri che si sono uniti di recente a questo progetto: Sara Zaccagnino, Laura Senatore, Anna Sirica.
Il nostro obiettivo comune è quello di continuare a creare una comunità sempre più ampia di persone che condividano la passione per la musica, il ballo, la cultura swing, nonchè un’isola felice in cui ognuno possa esprimere le propria individualità, senza pregiudizi nè limiti, e dove poter godere del linguaggio spontaneo e immediato che il Jazz ci permette di esprimere.
A chi sta muovendo i primi passi, consiglio di ricercare da subito il proprio modo di esprimersi, perchè questo il Jazz ci stimola a fare: essere in sintonia con ciò che ci è attorno
e con ciò che veniva prima, ma di farlo mettendoci dentro qualcosa di noi, quindi qualcosa di unico. Direi la voglia di divertirsi e di essere presenti e in ascolto con il/la proprio/a partner e con la musica.
Io ogni volta che ballo cerco di essere nel momento, connesso emozionalmente con me stesso e la partner.
Credo solo in questo modo si possa trasmettere qualcosa di vero.
Lo Swing per me è condivisione