I balli jazz, compreso il nostro amato Lindy Hop, sono da sempre delle danze sociali. E fin dall’epoca d’oro delle big band, nella gran parte dei casi le coppie di ballerini sono formate da due componenti dai ruoli ben precisi: i leader (gli uomini) e le follower (le donne)! Ora non vorremmo assolutamente alzare un dibattito sulle differenze e sulla questione di genere in ambito swing: siamo fermamente convinti della libertà non solo di ballare con chiunque, ma anche di amare senza barriere né confini.
Tuttavia il Lindy Hop vede le sue radici negli anni ‘30: tempi diversi e mode diverse, senz’altro. Ma sebbene oggi sia possibile essere leader o follower indipendentemente dal proprio genere, all’epoca era la norma che i ballerini guidassero le danze e le follower li seguissero. Queste regole non scritte si sono modificate nel tempo, donando ancor più spessore a questo ballo: oggi il leader è semplicemente chi guida il ballo, senza confini di sesso! Ma come dovrebbe comportarsi il cosiddetto leader secondo la tradizione del Lindy Hop? Scopriamolo insieme.
I leader nel Lindy Hop e il concetto di “ascolto”
Condurre un ballo scatenato e complesso come il Lindy Hop non è certo cosa semplice; ci sono davvero un sacco di variabili che vanno dall’esperienza individuale alla velocità (e quindi alla difficoltà) del pezzo sulle cui note si vorrebbe ballare. L’unica cosa che non cambia sono le attenzioni che ogni ballerino dovrà portare con sé in pista: al primo posto di un’eventuale classifica, però, vi è sicuramente la capacità di ascolto. Un concetto dai molteplici significati, considerato che si può ascoltare la musica così come il proprio partner…
Sì, perchè non ci riferiamo alle sole stimolazioni auditive: il leader perfetto nel ballo swing deve essere capace di recepire e rielaborare in tempi davvero brevi i messaggi – non sempre, anzi, quasi mai verbali – del proprio/a follower! A volte il feeling sembrerà innato e del tutto naturale; altre volte, invece, ci si migliora con il tempo e con la pratica. Le note musicali, comunque, corrono sempre in aiuto del leader. Proprio per questo, la figura in questione dovrà riuscire ad assorbire la musica alla perfezione.
Ascoltare e riascoltare la grande musica jazz del passato è infatti fondamentale per potersi muovere ad occhi chiusi in questo mondo; ed è una vera fortuna vivere in un’era nella quale quasi ogni canzone si può raggiungere grazie a una connessione internet con un paio di click. Allenarsi nell’ascolto e costruirsi una cultura da vero leader è oggi molto più facile di quanto lo fosse ai tempi di Frankie Manning, quando per ascoltare suonare Duke Ellington o Count Basie bisognava possedere dei costosi grammofoni. Per cui, leader… ascoltate più che potete.
Osservare il proprio partner e affinare i propri sensi
Tornando alla capacità di interazione con il/la follower di turno, non è solo l’udito a costituire una componente essenziale del ballo. Non bisogna assolutamente sottovalutare, infatti, ciò che gli occhi ci possono suggerire: osservare il proprio partner è davvero importante sia da una parte che dall’altra, specialmente se è costretto dal proprio ruolo a seguire i vostri passi. Ne consegue una regola tanto semplice quanto bizzarra: per un leader, gli occhi devono diventare come un secondo paia di orecchie!
Il ballo dovrebbe così diventare una specie di partita a ping-pong, nella quale un buon leader non si limita a guidare ma si permette di trarre ispirazione dalle variazioni del follower di turno per i suoi movimenti. Proprio per questo, un altro compito molto importante per questo ruolo è quello di comunicare direttamente con il partner: se chi segue riesce a compiere un buon movimento, contribuendo alla riuscita di un’acrobazia o di un passo particolarmente stimolante, è buona norma complimentarsi ed esplicitare il proprio entusiasmo ad alta voce.
L’importanza della sintonia fisica e psicologica
Sebbene si possa studiare un numero pressoché infinito passi e acrobazie, i balli swing – soprattutto il Lindy Hop delle origini – rimangono dei balli basati in larga parte sulla più selvaggia improvvisazione e sul puro istinto. Per cui, accogliete sempre con gioia le eventuali variazioni del vostro follower: anzi, esaltatele, rispondendo alla sua idea con una vostra interpretazione dello stesso movimento e dando così vita a un naturale circolo virtuoso! Deve quindi svilupparsi una sorta di oliata meccanica di coppia.
Giunti a questo punto avrete capito che il termine leader può trarre in inganno se inteso letteralmente: nel Lindy Hop nessuno “comanda” alcunché, anzi. L’energia deve scaturire in egual modo da ambo le parti, mantenendo sempre l’ispirazione dei due protagonisti ai massimi livelli; alcuni vi diranno di seguire i bounce l’uno dell’altro e di ottimizzare i flow: termini forse troppo tecnici per descrivere quello che si può riassumere come puro e semplice divertimento! E questo ci porta dritti a un altro aspetto che ogni leader dovrebbe considerare…
Ci riferiamo a quella che potremmo definire un’attenzione psicologica nel rispetto del proprio partner/follower; soprattutto se c’è un certo divario tra il livello dei due ballerini. Uno dei compiti del leader sarà infatti quello di cercare di capire le manovre e le evoluzioni che il partner può permettersi di eseguire: anche in questo caso la comunicazione fra le due parti è fondamentale e non si dovrebbe mai forzare qualcuno a compiere dei movimenti che non è in grado di fare. Per cui, leader, siate coscienziosi e “guidate” per divertire e divertirvi!