Nel 1971 nasce il Music Inn, il club che riportò alla ribalta il jazz a Roma, preservando il successo del genere per diversi anni. Al Music Inn si esibirono importanti musicisti internazionali, quali: Franco Cerri, Enrico Pieranunzi, e il quartetto di Ornette Coleman. Per anni il club è stato un vero e proprio punto di riferimento per i musicisti italiani e gli amanti del jazz. In questo articolo ti raccontiamo l’epoca del grande jazz romano e l’atmosfera frizzante che caratterizzava l’epoca “post dolce vita”.
Sei pronto per fare un salto nel passato del jazz romano?
Music Inn: storia del locale
Il Music Inn nasce nel 1971 da un’idea del jazzista Giuseppe “Pepito” Pignatelli. La location che ospitava il locale era originalmente una cantina umida in Largo dei Fiorentini, alle spalle di via Giulia. Ci vollero circa due anni prima che il locale si avviasse e iniziasse a programmare serate in modo assiduo. Solo dal 1974 Pignatelli potette iniziare una programmazione continua delle serate, con i migliori nomi del jazz internazionale.
Per entrare al Musica inn si dovevano scendere due serie di scalini: i primi portavano al baretto e i secondi conducevano direttamente nella saletta, proprio accanto al piccolo palco.
Si racconta che il pianoforte fosse piccolo e poco attraente per i jazzisti di fama internazionale, al punto che Bill Evans sarebbe scappato dopo averlo visto. Il suo concerto però non saltò grazie alla persuasione di Pignatelli e alla sua capacità di saper dialogare con i colleghi artisti.
Nonostante l’aspetto umido e poco accogliente, nei primi anni di vita del locale i frequentatori erano per lo più vecchi nobili dell’epoca amanti del jazz; il quale allora era un genere piuttosto elitario. Con il tempo, però, il Musica Inn divenne il locale di tutti e sulle panche in pietra e seduti ai tavolini si incontravano persone di ogni estrazione sociale. Il jazz dell’Inn aveva saputo conquistare un pubblico eterogeneo e diventare un punto di riferimento per vecchia e nuova generazione.
Il Music Inn chiude le porte nel 1980, il locale oggi prende il nome di Cocktail Bar ed è diventato uno dei tanti pub notturni della Capitale.
La Roma jazz degli anni del music Inn
A raccontare l’atmosfera jazz che si respirava negli 70 al Music Inn è stato il documentario “Cocktail Bar – Storie jazz di Roma, di note, di amori”, uscito nel 2019 e girato da Stefano Landini e Toni Lama. Il documentario raccoglie le testimonianze dei musicisti italiani che hanno cavalcato il palco del Music Inn e degli amici vicini a Pepito Pignatelli.
Nei suoi 10 anni di vita il Music Inn si è fatto testimone e diffusore di un’atmsfera e uno stile di vita che riportava ai locali new yorkesi e alla vita libera e incerta che caratterizza il jazz.
Ad esempio, si racconta delle intere nottate passate ad ascoltare i nomi di spicco del genere e come spesso queste serate finissero in ospitate a casa di amici di Pignatelli. Secondo gli amici più vicini al musicista ed intenditore di jazz, Pignatelli si era lasciato alle spalle il suo lignaggio, i soldi e aveva investito tutta la sua vita nel jazz e nel Music Inn. Insieme a lui era complice la moglie Maria Giulia Gallarati, detta “Picchi”.
Enrico Rava racconta che una volta, dopo aver suonato nel locale si trovò a passare la notte in un castello alle porte della Capitale; era stata la dimora di un nobile proprietario amico di Pignatelli. Essendo caduto in disgrazia, l’ex padrone di casa occupava solo due stanze della sua antica proprietà e teneva quadri di pregio di Matisse e Picasso in una soffitta.
Le testimonianze relative al Music Inn raccontano di una Roma ancora immersa nella cultura, nei “salotti fumosi”, dove si ritrovavano appassionati di jazz e musicisti a discutere della musica fino alle prime ore della mattina. È i racconto di un’epoca passata di una parte della cultura Romana e della società dell’epoca, che oggi sembra svanita.
I musicisti del Music Inn e il grande jazz internazionale
Nel suo decennio di vita, il Music Inn ha vantato le migliori performance nel panorama del jazz mondiale. I più grandi jazzisti italiani hanno accresciuto la loro notorietà e migliorato le qualità del suono proprio sul palchetto del locale, anche grazie al confronto con le star internazionali.
Alcuni grandi nomi italiani che si sono esibiti al Music Inn sono: Massimo Urbani, Danilo Rea, Roberto Gatto, Enrico Pieranunzi e Franco Cerri.
Fra le grandi star internazionali, invece, c’è Charles Mingus, capostipite del bebop. In quel periodo venne in Italia per registrare la colonna sonora di Todo Modo di Elio Petri e volle esibirsi al Music Inn; sono rimasti nella storia del locale le esibizioni di Bill Evans, Chet Baker, il quale suonò con lo stesso Pignatelli alla batteria; e poi Dexter Gordon, McCoy Tyner, Gato Barbieri e il maestro del free jazz Ornette Coleman.
La nostra avventura nella Roma del jazz finisce qui, ma noi non ti lasciamo senza notizie riguardanti il jazz e il suo universo, molto a lungo. Continua a seguire il nostro blog e presto avrai altri aggiornamento sull’epoca delle Millelire!
Alla prossima!