musica exotica anni 50

La musica Exotica negli USA anni 50

La musica exotica è un genere musicale che spopolò negli anni cinquanta negli Stati Uniti; ebbe fortuna anche durante gli anni 60, con autori come Les Baxter, Martin Denny o Shell Bar. L’originalità del suono di questo genere leggero sta nell’ispirazione alla musica oceanica e del sud est asiatico, con la partecipazione di strumenti esotici: alcuni esempi sono le conga, il bongo o il vibrafono.

In questo articolo parliamo della popolarità della musica exotica negli anni 60 e di come ha influito su molta la musica occidentale anche negli anni futuri.

Cos’è la musica exotica? Come si sviluppa?

La musica exotica nasce ufficialmente nel 1952 con l’album del musicista Les Baxter: ritual of the Sevage. Il disco si caratterizza per la presenza di esuberanti arrangiamenti orchestrali, accostati ai ritmi tribali.

Durante gli anni ’50 Baxter pubblicò altri brani che ebbero un discreto successo e affermarono il genere. Alcuni generi divenuti popolari sono Tamboo, Caribbean Moonlight, Ports of Pleasure e the secret idiot. La particolarità di questi brani è il sapiente mescolamento dei suoni folclorici dell’oriente e della lontana Africa con stili compositivi di ispirazione stravinskiana e Reveliana.

Sul finire degli anni ’50, altri musicisti incisero dischi di ispirazione esotica, utilizzando strumenti non consoni ala musica pop. Uno di questi è Martin Denny; il quale nel ’57 incise una cover del brano Quiet Village di Baxter.

La cover si focalizzava sull’uso dei suoni naturali, come i versi di uccelli esotici, uniti agli strumenti tipici dell’exotica.

La versione di Denny riuscì a raggiungere la seconda posizione  nelle classifiche billboard. Il suo disco raggiunse invece la prima posizione.

Più l’exotica diveniva un genere popolare più venivano pubblicati dischi da stelle nascenti. Le nuove composizioni erano influenzate anche dalle nuove tecnologie stereo, perché l’exotica era soprattutto un genere di ricerca del suono e dell’effetto musicale.

Alcuni nomi che ebbero fortuna fino alla metà degli anni ’60 erano: Juan Garcia Esquivel, Arthur Lyman; ma anche Ted Auletta, Stanley Black and his orchestra.

Dalla metà degli anni 60 in poi l’exotica divenne un genere poco ascoltato e di nicchia. Subì un discreto revival negli anni 90 e influenzò buona parte di nuovi generi di musica leggera; come il lounge e la new age.

La musica exotica di Les Baxter

Partiamo dal presupposto che l’amore per l’oriente e i suoni esotici non erano una scoperta di Les Baxter; già dagli anni 20/30 in America era esploso l’interesse per mode, costumi e suoni di mondi lontani. La moda orientale era entrata con i suoi turbanti e i vestiti a kimoni fra le creazioni delle più rinomate stiliste dell’epoca. La curiosità per il design degli interni e degli oggetti provenienti dal sud est asiatico era in voga; così come la curiosità per i suoni tribali africani, suscitata forse dall’esplosione della musica jazz di origine afro.

Duke Ellington, negli anni 30 fu il primo ad introdurre suoni tribali nei suoi concerti al Cotton Club; le danze tribali erano imitate da danzatrici famose all’epoca; un esempio sono gli spettacoli di Josephine Baker, con costumi che tendevano ad ironizzare il modo dei bianchi di percepire la cultura nera.

Les Baxter aveva però lavorato con i suoni e con l’introduzione di strumenti inusuali nella musica leggera. Strumenti come il bongo, il vibrafono il conga o il gong rendono la dimensione dell’innovazione artistica di questo genere che veniva definito “easy listening”; di facile ascolto.

Les Baxter era però un buon arrangiatore e i suoi brani semplici all’ascolto, non erano di facile composizione e non erano mai banali. Potevano variare il tempo diverse volte nella stessa canzone; in alcuni punti, sui riff del piano si innestavano frasi musicali suonate da altri strumenti, rendendo più complessa la sezione ritmica.

L’esotico e i suoni ambient negli anni 90

Dopo il calo di interesse che provocò una massiccia diminuzione delle vendite dei dischi d’exotica; il fenomeno iniziò a diventare marginale fino a sparire quasi completamente. Si mantenne però sotto forma d’influenze verso altri tipi di musica.

Oggi le influenze del genere si possono notare nella chillout e nella musica new age anni 80.

Grazie anche la nascita di questi nuovi generi molti apprezzati dai giovanissimi, iniziò a ritornare il mito dell’exotica che riscoprì un revival negli anni 90.

Alcuni brani andarono a riempire le colonne sonore cinematografiche, per film di registi internazionali come  Soderbergh e Tarantino. Altri pezzi divennero jingle pubblicitari, riproponendosi come genere di facile ascolto; come accompagnamento nelle serate dei lounge bar o nei negozi.

 

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