Nat King Cole è stato uno dei cantanti più innovativi della musica jazz americana degli anni ’40-’60. Iniziò la sua carriera nei locali di Los Angeles dove si esibiva al pianoforte con il suo trio jazz per compiacere il pubblico presente. I punti di riferimento di Cole erano Luis Armstrong e Earl Hines, dai quali prese la tecnica vocale, sviluppando una voce suadente e originale.
In questo articolo ripercorriamo la storia artistica di uno degli vocalist più ascoltati alle serate danzanti dello swing; vuoi ripercorrerla con noi? Allora continua la lettura dell’articolo!
Nat King Cole: vita e carriera
Nathaniel Adams Coles è nato a Montgomery, in Alabama, il 17 marzo 1919; si trasferì a Chicago da bambino e imparò a suonare il pianoforte appassionandosi al jazz, alla musica gospel e alla classica. Nel 1936 registrò il suo primo disco insieme al fratello Eddie e successivamente si trasferì a Los Angeles dove fondò il suo primo gruppo musicale, il Nat King Cole Trio. Il trio è diventato molto popolare tra gli anni ’40 e ’50, registrando numerosi successi in tutto il mondo.
Nel 1940, con il brano Sweet Lorraine il gruppo ebbe un discreto successo, grazie anche al particolarissimo modo di cantare di Nat. Presto la band firmò un importante contratto con la Capitol Records nel 1943 e lanciò una nuova serie di successi, tra cui (I Love You) For Sentimental Reasons, che ha raggiunto la prima posizione nella Billboard Hot 100.
Il primo vero successo di Nat come cantante è stato Straighten Up and Fly, un brano antesignano dei primi rock and roll e basato su una vecchia favola popolare nella comunità nera; che suo padre usò come spunto per un sermone. Il successo della canzone dimostrò che esisteva ancora un pubblico che seguiva la musica derivante dalla tradizione folk.
Il suo più grande successo mondiale fu “Mona Lisa”, brano del 1950 che è rimasto in cima alla classifica americana per cinque settimane, vincendo un Grammy. Negli anni ’50, Nat King Cole fu il primo artista afroamericano ad avere un programma radiofonico e uno show televisivo a copertura nazionale, dimostrando la sua grande influenza a livello mediatico. Tuttavia, le trasmissioni non durarono molto a causa della mancanza di sponsor; questi si ritirarono a causa del colore della pelle del cantante.
La brillante carriera di Cole si fermò troppo presto, a soli 46 anni. Purtroppo il cantante soffriva di un cancro ai polmoni che gli costò la vita. Morì all’ospedale St. John di Santa Monica, in California
La voce suadente di Nat King Cole
Il modo di cantare di Cole era caratterizzato da una voce suadente, calda e avvolgente che si distingueva dalle vocalità aggressive comuni fra i cantanti jazz e rock’n roll. La sua voce morbida e accogliente gli permise di distinguersi da tutti.
La sua tonalità era baritonale, ma il suo modo delicato di utilizzare la voce, la rendeva chiara e piena. Anche la sua pronuncia era precisa, grazie ad uno studio costante che rese le sue performance sempre più perfette. Un’altra qualità del canto di Cole era nel fraseggio, molto ricco di pause che si intrecciavano bene con li altri strumenti.
La particolare voce di Nat ha un po’ eclissato le sue doti di pianista; il musicista, infatti, era un ottimo pianista jazz e soprattutto un grande improvvisatore. Per tutta la sua carriera si esibì spesso in qualità di pianista ai concerti e alle session con altri importanti musicisti.
La lotta contro il razzismo
Nat king Cole, durante la sua carriera si trovò a combattere contro i pregiudizi raziali, spesso si rifiutò di suonare in locali dove venivano applicate le norme di segregazione e subì attacchi, offese e umiliazioni.
Nel 1956 fu attaccato sul palco a Birmingham (Alabama) da membri del White Citizens’ Council; venne ferito alla schiena e giurò di non tornare mai più a esibirsi nel Sud degli Stati Uniti.
Nel 1948, Cole comprò una casa a Hancock Park, un quartiere ricco di Los Angeles. Presto scoprì che il regolamento immobiliare proibiva ai neri di risiedere lì a meno che non si trattasse di personale di servizio. Nonostante le minacce e le ingiunzioni legali, la famiglia Cole rimase nella villa fino alla morte del cantante.
Nat King Cole e il cinema
Grazie alla sua fortunata carriera di cantante Nat King Cole ebbe modo di frequentare anche il cinema.
Il suo grande successo Smile, ad esempio, fu scritto da Charlie Chaplin nel ’36 per il suo film Tempi Moderni. Cole la incise nel 1956 e divenne poi il suo cavallo di battaglia, acquistando la fama di classico della musica americana.
Cole ebbe occasione di misurarsi anche con il ruolo di attore e comparve in ben 22 film di successo, fra cui, Quarto Potere di Orson Welles.
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