Billy Idol-punk anni 80

Punk anni 80: tra musica e cultura

Il punk anni 80 si sviluppa in Italia a partire dalle correnti nate all’estero, fra gli USA e il Regno Unito. L’ideologia e la cultura punk sono molto variegate e non si possono racchiudere in un unica definizione. La moda, al contrario, è molto più uniformante e si mantiene abbastanza simile sin dagli anni 70, anni d’esordio della musica punk.

In questo articolo cercheremo di catturare lo spirito della cultura punk, descrivendolo attraverso la moda, lo stile di vita e la musica.

Punk anni 80: origini

Il movimento punk si origina con l’esordire di un nuovo genere musicale inglese: il punk rock.

Ad innescare il generarsi del punk inglese è stata una sottocultura musicale americana, definita a posteriori proto-punk.

Questa corrente nasce nella East Coast americana sin dai primi anni 70, e si diffonde, in particolare, a New York e Detroit. I gruppi che vi faranno parte non raggiungeranno mai la fama mondiale (tranne Iggy Pop e gli Stooges) ma saranno sufficienti ad influenzare una certa scena rock ‘n roll inglese.

Alcuni gruppi che si avvicinavano alle prime sonorità punk sono soprattutto:

  • 101’ers, di cui faceva parte Joe Strummer, futuro leader dei Clash
  • il primo David Bowie (anche se faceva parte della scena Glam Rock)
  • Roxy Music, altra band di appartenenza glam
  • i primi The Who

Piano, piano iniziano a definirsi in Inghilterra le prime vere sonorità punk che creeranno un genere a sé.

L’estetica, da subito, avrà un ruolo centrale, solo in seconda battuta si verrà creando una prima ideologia punk.

Dalla musica al movimento culturale

A tutti gli effetti il vero creatore del punk rock inglese è il manager McLaren; ex manager degli americani New York Dolls. In Inghilterra, la moglie Vivian Westwood aveva un negozio di abbigliamento di tipo alternativo, che riprendeva per certi versi lo stile sadomaso. Il negozio si chiamava Sex.

Dal nome del negozio nacque l’idea di Mc Laren, di creare un gruppo alternativo ispirato alla moda che si creava e vendeva a Sex. Nacquero, così, i Sex Pistols.

I pistols esordirono nel 75, con alcuni concerti intorno a Londra. Il loro stile era provocatorio e in controtendenza; con testi e atteggiamenti considerati scandalosi per l’Inghilterra filomonarchica e perbenista dell’epoca.

Il loro look era composto da vestiti strappati, capelli corti, spettinati e a volte colorati; indossavano indumenti sadomaso-fetish, giubbotti e pantaloni in pelle, catene, borchie, spille da balia, lucchetti usati come collane, collari borchiati, svastiche (al solo scopo di scandalizzare), lamette, tutto appariscente e sfacciato.

Durante i concerti dei sex pistols iniziò a prendere piega un’attitudine violenta, che spesso sfociava in risse. Inoltre, fu nell’ambiente punk che si inventò il “pogo”, un modi di muoversi libero che prevedeva grossi salti e spintoni fra i partecipanti.

Fra i loro seguaci ci fu anche un giovane Billy Idol, che presto fondò i Generation X, uno fra i gruppi portabandiera del punk anni 70. Idol si diede alla carriera solista nei primissimi anni 80, divenendo una delle icone punk di quel decennio.

I Sex Pistols, intanto, avevano portato una svolta nel punk rock: dopo il loro passaggio divenne sinonimo di nichilismo, ribellione e disordine. In particolare lo stile di vita dissoluto del bassista Sid Vicious, fu di grande ispirazione per l’ambiente punk degli anni 80.

Cultura punk anni 80

Essere punk vuol dire essere un fottuto figlio di puttana, uno che ha fatto del marciapiede il suo regno, un figlio maledetto di una patria giubilata dalla vergogna della Monarchia, senza avvenire e con la voglia di rompere il muso al suo caritatevole prossimo.

Jonny Rottern, Sex Pistols

 

Fra la fine dei 70 e gli anni 80 cominciò  a riemergere il movimento skinhead. Questa subcultura vicino all’ideologia neofascista era nata un decennio prima, ma era morta in poco tempo.

Quando esplose la scena punk inglese gli skinhead ritornarono alla ribalta ed elessero il punk rock come la nuova musica maledetta da adorare. I due movimenti punk e skin , entrambi inglesi, iniziarono ad avvicinarsi trovando alcuni punti in comune nella moda e nello stile di vita aggressivo e nichilista. Nacque il motto Punx & Skins

Mentre la scena punk inglese si chiudeva sempre di più in un contesto nichilista, dissoluto, violento e autodistruttivo, il punk americano, nei primi anni 80 da vita alla subcultura Straight edge. Questo movimento si contraddistingue per uno stile di vita sobrio e anticonsumista.

L’astinenza da tabacco, alcol, droghe e rapporti sessuali occasionali sono i pilastri dello Straight edge; il movimento si pone in piena controtendenza al punk britannico.

Per questo motivo, risulta quasi impossibile ricavare un unica “ideologia punk” dalle tante correnti di pensiero che si erano sviluppate negli anni. All’interno della cultura punk anni 80 c’erano: filocomunisti, anarchici, filonazisti, fino al rifiuto totale di appartenenza politica o sociale.

Il punk italiano negli anni 80

Il punk anni 80 in Italia trae le sue origini dalla fine degli anni 70, con i primi rari esponenti. È, però, negli anni 80 che emerge con maggior evidenza, in particolare nel nord Italia.

Come per lo UK e gli USA, anche in Italia, la cultura pun partì da una scena musicale; i gruppi punk italiani erano meno ideologizzati dei gruppi esteri e spesso cantavano testi ironici, con il solo scopo di divertire.

Tra l’82 e l’85, Milano fu un punto di riferimento per il movimento punk italiano; dal Centro sociale occupato Virus, partì una vera diffusione culturale del punk che passò attraverso musica, stile di vita, fumetti e letteratura.

Lo scrittore Marco Philopat raccontò l’atmosfera che si respirava al Virus in una versione romanzata, nel libro Costretti a sanguinare.

Verso la metà degli anni 80, anche il punk italiano si sviluppa nella sua parte ideologica, anticommerciale e anticonformista.

In particolare, l’anarcho punk, era molto forte già nei primi 80 e presto iniziò a diffondersi anche lo straight edge americano.

Le sonorità del punk mondiale, nel frattempo, si erano fatte più dure (tranne alcune eccezioni, come Billy Idol che si mantiene più melodico). Per questo motivo il secondo il filone punk italiano prese un sound più hardcore e si contraddistinse per testi ideologizzati.

Tra i gruppi di spicco c’erano:  Bloody Riot, Klaxon, Traumatic, Wretched e Nabat.

La moda Punk

Il movimento punk negli anni 80 era percepito come uno stille di vita che toccava diversi aspetti culturali come: la moda, l’arte e la cultura in generale.

Abbiamo visto che fin dai suoi esordi il genere punk si collega alla moda e dell’abbigliamento fa il primo segno di riconoscimento. Il negozio londinese SEX  lancia alcuni elementi importanti per la moda punk, tanto da definire lo stile trasandato e provocatorio che la contraddistingue.

L’abbigliamento e tutto lo stile punk, però, non è frutto solo dei modelli di Westwood, ma anche di certe acconciature che si stavano diffondendo fra i giovani ribelli dell’epoca. Teste rasate unisex, creste alla moicana e capelli colorati erano già in voga prima del lancio dei Sex Pistols.

Con la prima ondata punk, l’abbigliamento stravagante e aggressivo venne subito assunto dai giovani ribelli; alle teste rasate e i tagli alla moicana, si aggiunse un trucco appariscente, soprattutto per le donne, che anneriva molto il contorno occhi e volumizzava le labbra con rossetti accesi. Il trucco degli occhi si diffuse anche nella moda maschile.

Presto alcune caratteristiche dell’abbigliamento punk si riversarono anche nella moda: ad esempio, nelle collezioni di Zondra Rhodes.

Gli elementi della moda punk erano per lo più, quelli indossati dai gruppi musicali:

  • jeans attillati, spesso strappati in qualche punto
  • giubbotti di pelle sgualciti
  • camice di flanella e magliette dai colori accesi o neri
  • stivali dalla suola imponente e volgare
  • cinte di cuoio
  • collari borchiati e borchie in qualche punto del vestito
  • lucchetti al collo, retti da catene

Le donne usavano vestirsi e pettinarsi uguali agli uomini o potevano portare minigonne in pelle o in jeans anfibi o stivali con tacchi alti.

La moda veniva completata dall’utilizzo di piarcing in molte parti del corpo: labbra, lingua , sopracciglia o in diversi punti delle orecchie.  Un po’ come nel video sotto.

I gruppi più vicini all’hard rock, invece, usavano vestirsi più semplicemente con magliette decorate da scritte e jeans; di solito i ragazzi portavano i capelli lunghi e poco curati. Un esempio di questo filone sono i Ramones.

Ma tutto questo parlare di punk non ti ha fatto venir vogli di scatenarti sui ritmi sfrenati del genere? Prima di farlo prova le nostre scarpe old ’80 e lanciati in un infinito “dancing with my self“.

Ti è piaciuto questo articolo? Continua a seguirci per altre curiosità dal mondo vintage in Stile Millelire!