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Storia e biografia di Mina, la più grande voce della musica italiana anni 60

Ogni paese ha delle vere e proprie leggende nell’ambito della musica più popolare, e l’Italia non fa di certo eccezione. Se per quanto riguarda le voci maschili che hanno fatto la storia della musica nel secondo dopoguerra il primato spetta senza dubbio a Adriano Celentano, per quanto riguarda le voci femminili lo scettro è – fin dai suoi esordi negli anni ‘60 del grande boom – un’esclusiva della grandissima Mina

Oltre ad essere una grande artista, tanto affascinante e dotata quanto sensibile e misteriosa, Mina – conosciuta anche con l’aggressivo soprannome di “Tigre di Cremona” – è riuscita nel corso degli anni a rinnovarsi e a reinventarsi innumerevoli volte, mantenendo sempre la stessa incantevole aura enigmatica. Ma qual è la sua storia, come ha iniziato a cantare e quali sono i suoi segreti? Ne parliamo in questa biografia!

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I primi anni di Mina nel mondo della musica

Oggi la conosciamo tutti semplicemente come “Mina”, ma all’anagrafe la più grande cantante italiana di sempre risponde al nome di Mina Anna Mazzini: nata il 25 di marzo del 1940 a Busto Arsizio, un comune lombardo in provincia di Varese. Era solo una bambina di tre anni quando i suoi genitori si trasferirono a Cremona, la loro città natale; qui, poco dopo, nacque suo fratello Alfredo. Il primo vero talento di Mina, curiosamente, non fu il canto e venne scoperto dal padre, che la iscrisse a un’importante società sportiva locale.

Qui la appena tredicenne Mina si allenò per diventare una nuotatrice provetta, tanto da vincere diverse gare a livello regionale. Tuttavia, la vera passione della giovane era la musica, un interesse che non tenne mai nascosto fin dalla tenera età: ad innescare la miccia fu la nonna Amelia, anch’essa cantante in ambito lirico; il debutto di Mina come cantante davanti a un pubblico fu nel 1958, quando la nostra – appena maggiorenne – si esibì quasi per gioco sul palco di una discoteca, mentre era in vacanza a Marina di Pietrasanta.

Fu in realtà la scoperta di un talento canoro unco e incredibile, destinato a entrare nella storia. Nello stesso periodo, Mina si unisce come voce al gruppo degli Happy Boys, entrando per la prima volta a contatto con il mondo discografico e pubblicando – grazie al manager Davide Matalon – i suoi primi dischi. Quest’ultimo capì subito il potenziale della giovane ragazza e non perse tempo, arruolandola tra le file della sua etichetta Italdisc Broadway; era solo l’inizio di una carriera incredibile.

Il successo come cantante e conduttrice televisiva

Il trionfale ingresso nelle classifiche non tarda ad arrivare, ed infatti eccolo giungere nel 1960: il merito è tutto di Tintarella di Luna, una canzone che non ha bisogno di presentazioni. Scritta da Franco Migliacci e Bruno De Filippi, il brano diventa uno degli inni della musica popolare italiana degli anni ‘60, mettendo in luce l’incredibile voce di Mina anche al di fuori dei nostri confini. Nasce proprio in questo periodo il fenomeno dei “cantanti urlatori”, dei quali la nostra è una delle principali esponenti…

Dopo l’uscita dei film Urlatori alla Sbarra e Juke Box, Mina diventa per tutti “La Tigre di Cremona” ed entra ufficialmente nel novero delle cantanti italiane più amate e seguite. Un successo davvero immediato che culmina sempre nel 1960 con la prima partecipazione di Mina al Festival di Sanremo, con le canzoni Non sei felice ed È vero. Il piazzamento non fa gridare al miracolo – ottiene un timidissimo settimo posto – ma le vendite dei dischi dicono tutt’altro: i suoi 45 giri vanno praticamente a ruba!

La fama non fa altro che aumentare con canzoni incredibili come Il cielo in una stanza (scritta da un’altra leggenda, il mitico Gino Paoli), che ne fanno scoprire il suo lato più delicato. Il debutto televisivo è solo la naturale evoluzione della sua carriera, che la porterà ad apparire a Canzonissima e nel programma tv Sentimentale. L’eccesso di notorietà inizia a farsi sentire e per la prima volta Mina inizia a rendersi conto del peso che la fama porta con sé: una presa di coscienza che cambierà la sua vita per sempre.

La vita privata di Mina e il suo ritiro prematuro

Dopo il Festival di Sanremo del 1961, che vale a Mina un quarto posto con la canzone Le mille bolle blu, la Tigre di Cremona consolida ulteriormente il suo successo aumentando i propri impegni, soprattutto in televisione. In questi anni, tuttavia, accadono due fatti che cambiano per sempre la vita dell’artista: nel 1963 dalla relazione con l’attore Corrado Pani nasce Massimiliano, il suo primo figlio. Nel 1964, invece, il fratello Alfredo – anch’egli cantante – perde la vita a soli 22 anni a causa di un incidente stradale.

Nonostante tutto, Mina continua a incidere successi e a condurre importanti programmi televisivi; nel 1967 fonda la sua etichetta discografica – la PDU, acronimo di Platten Durcharbeitung Ultraphone – per la quale usciranno tutti i suoi album successivi. Ma la personalità introversa di Mina mal si sposa con le luci della ribalta, che da ormai più di un decennio la vedono protagonista. Intorno alla metà degli anni ‘70 prende così la decisione di ritirarsi dalle scene per sempre.

L’ultimo concerto dal vivo di Mina risale al 23 agosto 1978, in quella stessa Marina di Pietrasanta che la vide esordire vent’anni prima. Da allora, la più grande voce italiana di sempre ha vissuto nell’ombra, senza mai far parlare di sé se non per le sue sporadiche uscite discografiche: sì, perchè la sua musica e la sua voce continuano a deliziare le nostre orecchie anche a distanza di oltre 40 anni dal suo ritiro… ed ogni sua nuova canzone è un piccolo evento per la cultura italiana.