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Storia delle scarpe modello Brothel Creeper, icona della musica anni ’50

La musica e la moda – intesa sia come vestiario che come tendenze di costume – sono due forme d’arte che sono sempre andate di pari passo, fin dai tempi antichi. Con l’esplosione dei balli swing e l’avvento del rock and roll intorno alla metà del Novecento, però, questa relazione si è ulteriormente saldata, finendo per creare un legame indissolubile del quale vediamo ancora oggi i frutti sui palcoscenici e sulle passerelle di tutto il mondo…

Nell’era del Lindy Hop, le scarpe erano considerate quasi un “attrezzo del mestiere” per gli appassionati ballerini ed il loro aspetto doveva sempre essere all’altezza della loro funzionalità. Nel rock and roll, invece, l’estetica ha prevalso: le calzature hanno infatti contribuito a costruire un vero e proprio immaginario in ambito rock and roll, grazie a modelli come le Brothel Creeper. Non ne avete mai sentito parlare? Continuate a leggere!

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Le scarpe Creeper: come sono nate e perchè

A volte, la storia dei capi d’abbigliamento più peculiari può risultare davvero stupefacente. è questo il caso delle bizzarre scarpe Brothel Creeper, che non sono nate dalla mente di uno stravagante stilista… bensì dalle necessità dei soldati britannici nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Sì, avete capito bene: furono le truppe inglesi a ideare per primi delle calzature con una suola composta da diversi strati di lattice, allo scopo di affrontare il terreno e le condizioni climatiche estreme del deserto nordafricano.

Ecco dunque spiegato il motivo dell’aspetto così particolare delle Creeper: la suola altissima non era un vezzo, ma una vera e propria necessità! Quando il conflitto si concluse i soldati inglesi fecero rientro alle proprie vite, ma per tutta una serie di ragioni – non per ultima la relativa povertà dell’immediato dopoguerra – continuarono a indossare le stesse scarpe che utilizzarono al fronte… facendole diventare, nel giro di pochi anni, una sorta di simbolo della vita notturna dei giovani inglesi dell’epoca.

L’origine del nome è incerta, ma stando agli storici sembra che possa derivare dal materiale del quale è composta la suola stessa, ovvero la crepe rubber (da noi “gomma crespa”). Da lì a “Creeper” – termine che indica, letteralmente, una persona strana e bizzarra – il passo fu breve. La vera svolta avvenne però nel 1949, quando la George Cox Footwear riprese le caratteristiche di questa calzatura e iniziò a produrle in massa: i giovani ne andarono pazzi e presto divennero un vero status symbol!

Chi ha indossato (e chi indossa) le scarpe Creeper?

Come abbiamo già sottolineato, le Creeper divennero in breve tempo l’icona di un certo modo di intendere la vita e la musica. In Gran Bretagna furono ad esempio adottate dal movimento dei Teddy Boys che mise a ferro e fuoco il paese nel corso di tutti gli anni ‘50: per molti fu solo una moda… per altri, invece, fu una vera e propria manifestazione della rabbia repressa e dal desiderio di ribellione. Aldilà di tutto, comunque, un Teddy Boy non poteva considerarsi tale se ai piedi non aveva delle Brothel Creeper.

Ma non solo: sul finire dello stesso decennio, grazie al fenomeno dei Teddy Boys, un’intera generazione di giovani musicisti – appartenenti soprattutto alla scena rock and roll e rockabilly – iniziarono a indossare queste scarpe, che divennero per loro una sorta di simbolo. Il musicista country Carl Perkins dedicò a questa calzatura il brano Blue Suede Shoes, che nel 1956 ripropose in una celebre cover anche Elvis Presley: rimane a tutt’oggi la canzone più famosa mai dedicata a un paio di scarpe!

Il successo delle Creepers sembrò quasi volersi spegnere nel corso degli anni ‘60: numerose altre mode erano affiorate nel frattempo e l’interesse nei confronti di queste scarpe era ormai svanito. Tuttavia, negli anni ‘70 ci fu un vero ritorno di fiamma grazie all’intuito del produttore discografico Malcolm McLaren e della stilista Vivienne Westwood: da allora sono state adottate da migliaia di musicisti rock, punk, goth e così via, tanto che la star Rihanna nel 2015 ne ideò un modello speciale in collaborazione con la Puma.

Come vestire e abbinare delle Brothel Creeper

Ora che avete scoperto quali sono le origini delle Creeper, vi sembrerà strano pensare che oggigiorno si tratta di una calzatura indossata ed apprezzata soprattutto dalle donne! Eppure è così: nel corso di oltre mezzo secolo, questa scarpa è passata dai piedi dei militari a quelli di milioni di ragazze e giovani donne in tutto il mondo. La loro natura piuttosto “tozza” le rende particolarmente adatte alle figure più alte e slanciate: con delle gambe lunghe, le Creepers sono perfette se abbinate a dei semplicissimi leggings!

Tuttavia, questa particolare calzatura si abbina molto bene anche con i jeans o con dei più aggressivi pantaloni in pelle… per non parlare dei collant scuri o delle calze parigine: accostamenti non sempre sobri, ok, ma sempre e comunque piuttosto semplici. Non dimenticate che queste scarpe sono da sempre un simbolo di rock e ribellione, pertanto adottare un look piuttosto “punk” quando le si indossa non è certo sconsigliato… anzi, tutt’altro: ben vengano orecchini, bracciali e cinture borchiate.

In tempi più recenti, infine, celebrità come la già citata Rihanna hanno contribuito a far tornare in auge le Creepers con un look ancora diverso, sebbene sempre piuttosto alternativo… molto simile a quello dei musicisti “grunge” degli anni ‘90: jeans strappati e risvoltati, maglioni larghi, canottiere tagliate e quant’altro. Insomma, quel tanto che basta per risultare sexy e femminili senza per forza comunicare aggressività. Dunque, cosa aspettate a raccogliere il testimone e a far vivere il culto delle Creepers?