Swing e shuffle

Swing e Shuffle: caratteristiche e influenze

Quale ballerino/a di lindy hop, balboa o charleston non ha mai avuto la curiosità di sapere da dove derivi il fantastico passo iniziale dello shim sham? E quante volte ci è capitato di sentire la parola shuffle a proposito di swing?

È venuto il momento di fare un po’ di chiarezza!

Lo shuffle è un passo di danza, ma anche uno stile musicale che si è infiltrato nel blues e nel boogie, dando origine ai due stili: shuffle boogie e shuffle blues. In questo articolo, però non parleremo dello stile musicale, in quanto essendo propriamente ritmico risulta essere anche un po’ complesso da spiegare. Parleremo, invece, di come questa pulsazione ritmica abbia preso vita dalla danza.

Lo shuffle a differenza di altri passi e movimenti non ha generato una danza vera e propria, ma si è ben mescolato nelle danze già esistenti modificandole o fondendosi con esse e dando origine a balli amatissimi dagli swing addicted come il Tip tap. Ha resistito nel tempo diventando il passo base dello stile di Michael Jackson e negli anni ’80 è diventato il passo della danza di Melbourne, Melbourne Shuffle.

Ma vediamo nel concreto di cosa si tratta.

Le origini dello shuffle

Lo shuffle è un passo di danza che ha origini molto lontane. La sua nascita risale probabilmente alla prima metà dell’800 e all’epoca non aveva nulla a che vedere con la danza, ma era un modo di comunicare.

Shuffle, infatti, significa trascinare i piedi, una tecnica di comunicazione inventata dagli schiavi neri nelle piantagioni americane per non farsi scoprire dai proprietari. Gli schiavisti bianchi avevano paura delle istigazioni alla ribellione e per sicurezza avevano vietato ai neri di utilizzare i loro codici di comunicazione.

I neri avevano molti modi di comunicare che non si limitavano solo alla parola; uno di questi era l’uso del tamburo: a seconda di come veniva suonato, questo strumento poteva assumere diversi significati e i bianchi iniziarono ad intuire come poteva influenzare i comportamenti dei lavoranti.

Quando il tamburo fu vietato i neri dovettero inventare un altro modo di comunicare, così iniziarono a comunicare riproducendo i ritmi con i piedi. Nacquero, così, i passi incrociati, poi ripresi nel solo jazz e nello swing con il crossover.

Presto, però, vennero proibiti anche quelli: i proprietari bianchi avevano il terrore della magia voodoo e si convinsero che incrociare le gambe per i neri significasse stregoneria!

Fu per questo che gli schiavi inventarono una nuova lingua, riproducendo i complessi ritmi atavici strascinando i piedi. Nacque lo shuffle!

Presto questi passi finirono nelle danze nere.

Dallo Shuffle al Tip Tap

Presto lo shuffle si diffuse, insieme ad altri steps di origine afro, finendo nei contesti urbani ai margini della vita  new yorkese. Là si consumava la vita degli immigrati bianchi e neri, fra battaglie di danze folcloristiche.

Fu dalla fusione del clog irlandese e dello shuffle che nacque lo jig, uno stile molto simile al tip tap, che mutò negli anni fondendosi con altre danze etniche. Si arrivò così al tip tap che sbarcò e conquistò Broadway, già stregata dal Jazz.

Fu proprio a Broadway che nel’21 debuttò il primo e unico musical interamente scritto, composto, suonato e interpretato da artisti neri, intitolato non a caso Shuffle along. Ricordiamo che nel musical debuttò anche la giovanissima Josephine Baker.

Swing e Shuffle

Lo shuffle non ha contribuito solo a creare la tap dance, ma si è immesso nella danza swing e blues, innovando e modificando lo stile.

Se ad esempio pensiamo al solo Jazz, ci vengono immediatamente alla mente routine popolarissime fra i ballerini swing come: lo Shim Sham e la Tranky doo dove lo shuffle è presente e caratterizzante.

Lo shuffle è presente in un altro passo tipico come il boogie step o addirittura nel “flap step” del charleston!

Lo troviamo nello slide step e in moltissimi altri passi che utilizziamo nelle coreo e nei nostri balli swing!

Lo shuffle ai giorni nostri

Oltre ad aver intaccato altri generi e aver spopolato nei primi anni ottanta con le performance di Michael Jackson, lo shuffle è ritornato un argomento in voga per i ballerini swing.

Merito è anche del successo del giovane ballerino tedesco Sven Otten, che ha portato alla ribalta il neo swing. Una danza che mescola passi di charleston, solo jazz e shuffle per creare uno stile unico da ballare sulle note dell’electroswing.

E tu hai mai provato lo shuffle?

Indossa subito delle scarpe comode a suola liscia e inizia a ballare!