swing revival

Swing revival: cosa è perché ne sentiamo parlare?

Lo sapevi che stiamo vivendo l’epoca dello “swing revival”? Già, proprio così il ritorno dello swing negli USA e in Europa dura da circa quarant’anni: qual è stato il catalizzatore della nuova ondata? Perché appassionano tanto le musiche e le danze nate un secolo fa? Se vuoi avere queste risposte segui il nostro focus dedicato allo swing dagli anni ’80 ad oggi!

Cos’è lo Swing revival?

Tradotta in italiano la parola revival significa ritorno; infatti come tutti sappiamo la musica swing nasce circa un secolo fa, ma verso la fine degli anni ’80 la scena musicale e danzereccia che aveva animato gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso è riemersa prepotentemente mantenendosi vitale fino ai giorni nostri.

Il 1989 è l’anno in cui si fanno risalire le radici dello swing revival; le prime a riportare in vita questo genere retrò sono state alcune band di Los Angeles, tra cui: Royal Crown Revue, Big Bad Voodo Daddy.

Lo stile di queste band riprende soprattutto il blues e il rockabilly; oltre a loro, però, ben presto iniziano ad emergere altre band da San Francisco e dall’Oregon che contaminano il jazz con il blues e con il punk e lo ska, creando ciò che viene anche definito retro swing e neo swing.

La California però resta il centro focale dello swing revival, con Los Angeles e San Francisco come città di maggior fermento. Proprio Los Angeles, infatti, ospita il Brown Derby un locale che, insieme al Club Deluxe di San Francisco si caratterizza per la musica dal vivo di genere retro swing.

Il neo swing nel Texas

Dopo il crescente revival dello swing nella west coast, anche in Texas inizia a diffondersi il ritorno dello swing. La scena texana vede protagonisti nuovi artisti dal sound swing e rockabilly come The Lucky Strikes, a cui si ispirano altre band musicali provenienti dal Michigan come i Deluxtone Rockets. In Carolina del Nord iniziano a farsi spazio nuove band che si ispirano alla scena texana come gli Squirrel Nut Zippers.

In quegli anni anche la band canadese Johnny favorite Orchestra raggiunge un certo successo.

Lo swing Revival esplode sul grande schermo

Alcuni protagonisti del neo swing vincono premi musicali importanti quali: i tre dischi di platino per gli Squirrel Nut Zippers nel 1996 e nel 1997.  Il loro singolo Hell fu il primo a piazzarsi nelle prime 40 posizioni della billboard hot 100.

Anche i Brian Setzer Orchestra ottennero un disco di Platino nel 1998 e la loro cover  di Jump, Jive an’ wall di Louis Prima sfiorò la ventesima posizione nelle Billboard; divenne, di fatto, il maggior successo di swing revival.

Il crescente successo della nuova scena di retro swing contamina anche il grande schermo. Nascono, così, grandi produzioni di successo come Swing kids (1993) e Swinger (1996) dove fanno un’apparizione anche i Big Bad Voodo Daddy.

Il revival delle danze swing

Contemporaneamente alla musica anche la danza swing riprende vigore e si diffonde negli Stati Uniti, fino a ritornare di moda anche in Europa.

Un grande contributo, in questo senso, deriva dal locale Bobby McGee’s, un bar-ristorante che a partire dalla fine degli anni 80 iniziò ad organizzare un dance party per i ballerini della Carolina del Sud.

Fra questi si potevano trovare molti vecchi lindy hoppers della golden swing era.

La danza swing, in particolare il Lindy Hop ebbe il suo revival di pari passo alla scena musicale. Molti danzatori professionisti iniziarono ad approcciare lo swing, riportando in auge lo stile e codificando i passi per renderlo più strutturato.

La diffusione del retro swing  si deve anche a molte vecchie star del lindy hop anni ’30 come: Dean Collin’s, George Lloyd, Norma Miller e soprattutto Franky Manning. Tutti questi vecchi ballerini sono ritornati prepotentemente sulla scena diffondendo il fascino per il lindy hop nelle giovani generazioni degli anni ’90.

Il ballerino -coreografo più rappresentativo dell’era swing è proprio Franky Manning. Nel ’89, ormai settantaduenne, Manning viene convocato per curare  le coreografie del musical di Broadway  Black & Blue.

La ballerina Erin Stevens della Pasadina Ballroom dance gli chiede di insegnare lindy hop nella sua scuola, segnando così il suo ritorno sulle scene.

Manning diventa subito fonte d’ispirazione per i nuovi ballerini del lindy hop; la sua antica fama di grande ballerino e coreografo si rispolverano.

Riappaiono vecchi musical d’epoca quali Hellzapoppin’ a colori, dove la coreografia di Manning è l’attrazione principale dell’opera.

L’entusiasmo e l’incredibile musicalità dell’artista si riconosce in poco tempo: Manning viene intervistato per parlare del lindy hop durante gli anni 30 e della sua carriera. Partecipa a workshop è amato e stimato dai più grandi ballerini lindy negli anni ’80 e ’90.

In quel periodo gli viene riconosciuto il grosso contributo nell’evoluzione della danza e viene definito l’ambasciatore del lindy hop.

Conclusioni

Ancora oggi lo swing e le danze connesse, stanno vivendo un importante revival in Europa e negli Usa.

I più grandi ballerini si fronteggiano nelle competition internazionali e i locali delle citta più importanti del mondo organizzano serate a tema.

Dopo la riscoperta del lindy e del boogie, anche altre danze swing iniziano a diffondersi sempre più rapidamente contribuendo a mantenere vivo lo swing revival fino ai nostri giorni.

E tu che aspetti ad entrare nel meraviglioso mondo dello swing?