Quando si parla di musica e moda vintage è difficile non concentrarsi particolarmente sul decennio che ha visto esplodere il fenomeno dello swing e del Lindy Hop negli Stati Uniti: parliamo degli anni ‘30, un decennio da molti considerato di “raccordo” ma in realtà ricco di evoluzioni stilistiche e culturali… soprattutto nel campo dell’abbigliamento: proprio per questo ancora oggi molti uomini cercano di vestirsi come allora!
Sì, perchè gli uomini degli anni ‘30 sono tuttora considerati i più eleganti del secolo scorso… e a buona ragione, aggiungeremmo noi. Questo per via di diverse congiunture storiche, non per ultima la grande crisi dei mercati che colpì il mondo (partendo proprio da New York) nel 1929. Ma andiamo ora a vedere come ci si vestiva negli anni di massima diffusione dei balli swing e della cosiddetta golden age di Hollywood…
Lo stile maschile negli anni ‘30 del Novecento
Per capire al meglio lo stile degli anni ‘30 bisogna rendersi conto di come si conclude il decennio precedente: i roaring twenties (letteralmente, “i ruggenti anni ‘20) furono infatti caratterizzati da una libertà e da una spregiudicatezza che, soprattutto fra i più giovani, stava iniziando a cambiare il mondo in meglio. Purtroppo, però, il già citato crollo delle borse del ‘29 concluse questo periodo nel peggiore dei modi, gettando la classe media nella disperazione e obbligandola a una povertà che credeva ormai lontana.
Proprio per questo, fin dai primi anni in seguito al catastrofico “crash”, gli spensierati ragazzi degli anni ruggenti si trasformarono velocemente in uomini seri, laboriosi e consapevoli delle proprie responsabilità. Tutto ciò diede luogo un vero e proprio ritorno all’eleganza e alla sobrietà nell’ambito della borghesia, mentre gli abiti e gli outfit casual erano all’ordine del giorno per la classe operaia. Nel frattempo il ruolo dell’uomo era sempre più quello del padre e padrone: insomma, la figura del “capofamiglia”.
L’uomo degli anni ‘30, dunque, era nella gran parte dei casi un individuo da casa e lavoro; le poche attività extra che svolgeva erano di stampo sportivo: ciò si rifletteva spesso anche nell’abbigliamento, che vide i capi più “comodi” diventare un must soprattutto nel corso dei weekend e delle gite con la famiglia. Nel mentre, la cultura popolare e il cinema enfatizzavano figure nobili ed eleganti come quelle di Clark Gable: un attore che più di ogni altro è riuscito a diventare sinonimo di “stile anni ‘30”.
Vestirsi come Clark Gable: il modello di uomo anni ‘30
Sì: se c’è una uomo che più di ogni altro ha condizionato la figura e lo stile maschile nel corso degli anni ‘30, essa risponde senza dubbio al nome di Clark Gable. Il Re della golden age di Hollywood nacque il primo febbraio del 1901 in Ohio e fu la visione di The Bird of Paradise in giovane età a folgorarlo sulla via di Damasco. Da quel momento, sapeva di voler diventare il più grande attore di sempre… e così fu: dopo i primi ruoli, raggiunse il successo e lo status di icona nel 1932 con il film Lo Schiaffo, di Victor Fleming.
In questi anni, Gable era la star di punta della Metro-Goldwyn-Mayer e nel 1933 si riconfermò con il suo memorabile ruolo in L’uomo che voglio. Dopo numerose altre partecipazioni in molti film di successo, nel 1939 arriva quello che rimane ancora oggi la sua pellicola più celebre nonché una delle più famose della storia del cinema: Via col Vento, che gli valse la terza nomination agli Oscar (ne vinse solo uno nel 1935 per Accadde una notte). Ma cosa rese così iconica questa stella del cinema?
È presto detto: il suo fascino partiva dal cappello Fedora per arrivare alle sue indimenticabili giacche in doppiopetto, con quelle spalle larghe e i caratteristici revers. Vestire bene, per Clark Gable, era importante tanto fuori quanto dentro al grande schermo; le giacche furono probabilmente la componente più caratteristica del suo guardaroba, sempre strette sulla vita e accompagnate da una pochette bianca nel taschino. Quel baffo sottile unito allo sguardo sornione completava un immaginario sobrio e irresistibilmente virile.
Giacche, polo e vestiti da uomo anni ‘30
Come abbiamo visto, dunque, negli anni ‘30 eleganza, stile casual e sportivo si univano in base alle occorrenze. Non a caso nel 1933 nasce uno dei capi più rappresentativi di questo periodo, grazie al tennista francese Lacoste: la sua polo è ancora oggi usata da tutti coloro che desiderano essere eleganti e sportivi allo stesso tempo… e il suo logo, il mitico “coccodrillo” (con questo soprannome veniva infatti chiamato Lacoste quando batteva i campi da gioco) è dopo quasi 90 anni è più attuale che mai.
Leggi qui la storia della polo Lacoste!
Per i più eleganti, la camicia rimaneva un obbligo: realizzata in cotone, nel corso di questo decennio inizia a farsi sempre più comune l’utilizzo delle cravatte e dei papillon. I pantaloni, invece, sono spesso a vita alta e sorretti da una cintura (al contrario invece degli anni ‘20, che vedevano protagoniste le bretelle). La chiusura classica con i bottoni viene sostituita da una novità che esplode proprio nel corso degli anni ‘30: la cosiddetta “zip” o cerniera lampo, che oggi tutti conosciamo.
Gli uomini d’affari più raffinati invece si dilettavano nell’indossare dei completi di flanella, molto spesso di colore scuro e con delle giacche in doppiopetto proprio come quelle del già citato Clark Gable. Sopra di esse, un soprabito in cammello e un cappello a tesa larga… mentre ai piedi nessuna novità: con le care vecchie scarpe Oxford non si sbaglia proprio mai, così come le altrettanto classiche Derby. Insomma, cosa aspettate a costruirvi un outfit anni ‘30 da vero gentiluomo d’altri tempi?