vestiti-tessuto-pois-storia-curiosita-come-abbinarlo

Vestiti e tessuto a pois: storia, curiosità e come abbinarli al meglio

I tessuti e i vestiti possono essere caratterizzati, fin dagli albori della moda, da una moltitudine di fantasie. Ma se ne dovessimo scegliere una che più di tutte le altre, per tutta una serie di questioni storiche e culturali, simboleggia il concetto di “vintage”… beh, si tratterebbe senza alcun dubbio dei pois! Un motivo da sempre amato che, con i colori giusti, è davvero in grado di trasmettere gioia e buon umore.

Ma prima di diventare un simbolo per le pin-up, i pois ne hanno passate – perdonate il gioco di parole – di ogni colore… dimostrando di avere una storia secolare alle spalle. Insomma, anche in questo caso ci troviamo davanti a uno standard della moda con un percorso che vale davvero la pena di esplorare. Ed è quello che faremo nelle righe a venire, andando a scoprire la storia dei pois e come indossarli al meglio!

Potrebbe interessarti anche:
La moda femminile negli anni ’50, lo stile vintage e le pin-up

Chi ha inventato il tessuto a pois (polka dots)?

Iniziamo subito col dire che rispondere a questa domanda è pressoché impossibile: il tipico motivo che oggi chiamiamo a pois (dal francese pallini), composto da una serie di figure circolari tutte uguali e disposte in maniera geometrica su uno sfondo di colore diverso, ha origini così lontane che si perdono nella notte dei tempi. Se ne ha testimonianza fin dall’Europa del Medioevo, quando questa fantasia veniva associata a gravi malattie come il morbillo ed era per questo davvero poco adottata.

Per vedere i pois apprezzati appieno si è dovuto aspettare la seconda metà del XVIII secolo: in questo periodo i nobili e le persone più fortunate dal punto di vista economico hanno iniziato a dare grande importanza al proprio vestiario e alle fantasie dei propri abiti. Fu così che fra tessuti broccati, damascati e finemente lavorati iniziano ad apparire i primi capi ornati dai pois… anche se ne abbiamo testimonianza solo grazie ai dipinti dell’epoca. L’Ottocento, tuttavia, cambierà tutto e le coordinate si spostano dall’Europa alla Russia.

Sì, avete capito bene: è qui che i pois diventano lo standard che conosciamo oggi, grazie alla diffusione di un ballo di origini boeme: la cosiddetta polka! Fra il 1840 ed il 1890, infatti, questa danza era amatissima e qualcuno decise che il motivo a pois ne doveva essere il simbolo: i capi con il tessuto a pallini (detti ancora oggi polka dots nei paesi anglosassoni) iniziarono a vendere come il pane, trasformandosi in una moda inarrestabile. Nei primi anni del Novecento, la polka era sparita. I pois, invece, sono rimasti…

Gli abiti a pois dal Novecento ad oggi

Quando la moda della polka ha iniziato a scemare, il pois è tornato in Europa: diversi storici della moda sono concordi nell’attribuire al britannico Beau Brummell – il Re dei dandy nonché simbolo del dandismo! – l’uso del motivo a pallini. E pare sia stato proprio lui a lanciare la moda dei pois nelle sciarpe, nei foulard e nei papillon sul finire del XVII secolo. In seguito, per qualche tempo, la polka-dot mania tornò ad affievolirsi per riaffacciarsi solo a partire dal 1928 grazie a un personaggio della Disney!

Avrete già capito che stiamo parlando della mitica Minnie Mouse, che con la sua gonna a pois è diventata presto un simbolo non solo per l’infanzia ma per tutto il genere femminile. Anche diverse personalità del mondo “reale” però tornarono presto ad adottarlo: uno su tutti? Winston Churchill, ad esempio, che ancora oggi possiamo ammirare in diverse foto dell’epoca con il suo inseparabile papillon a pois al collo. Ed anche Eleanore Roosevelt, amatissima first lady americana dal 1933 al 1945.

Ma fu negli anni ‘50 che la moda del pois scoppiò definitivamente, grazie alla spinta decisiva di alcune icone della moda e del cinema: basti pensare a Brigitte Bardot, a Audrey Hepburn e Marilyn Monroe, per dirne solo alcune! Quest’ultima soprattutto è rimasta nella storia del cinema, con il suo vestito a polka dots, nel film Quando la moglie è in vacanza (1955). In questi anni anche l’alta moda adottò definitivamente il motivo a pois con stilisti come Dior e Jacques Fath, che contribuirono non poco alla sua diffusione.

Come abbinare e vestire i pois: consigli di stile

Per vestire i pois con stile – e senza scivoloni – è necessario seguire delle semplici regole di base, sia per evitare abbinamenti confusionari che per dare più risalto al vestito in sé. Ad esempio, non esagerate con gli accessori: lasciate che i polka dots siano i veri protagonisti del vostro outfit. E se proprio li volete (magari un bracciale, degli orecchini o un fermaglio) sceglieteli con delle dimensioni adeguate alla fantasia del vestito: pois grandi per accessori grandi, pois piccoli per accessori piccoli.

Anche le scarpe dovranno preferibilmente essere prive di particolari decorazioni: al massimo un bel fiocco oppure un fiore, ma in linea di massima è sempre meglio optare per delle calzature in tinta uniforme e senza troppi fronzoli. Se il vestito che avete scelto è a poi bianchi e neri, scegliete come unico accessorio – magari una cintura – un oggetto di colore rosso vivo. Se abbinato alle scarpe, alla borsa e al rossetto farà un figurone. Consigliamo di adottare un ulteriore colore solo a chi vuole osare (e rischiare)!

Non dimentichiamo, inoltre, che i pois possono abbinarsi bene anche alle righe: per questo vi consigliamo di scegliere una buona giacca o un coprispalle con questo pattern. Ed anche i motivi floreali, se abbinati ai pois, possono dare quel tocco in più di femminilità: in questo caso, le scarpe e la borsa – o più in generale gli accessori – dovranno essere in tinta con il colore dei fiori. Se dovete partecipare a un evento rock and roll, invece, i vestiti rossi con i pois bianchi (o viceversa) sono un must imprescindibile!