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Viaggio e itinerario nei luoghi storici dello swing: Harlem e Savoy Ballroom

Chiunque ami viaggiare avrà già sperimentato le emozioni di visitare luoghi esotici e lontani, tra enormi metropoli, antichi monumenti e luoghi sperduti nella natura. Ma in quanti possono dire di aver percorso gli stessi passi dei propri idoli, ripercorrendo la storia ed osservando con i propri occhi i luoghi in cui è nato ciò che più si ama? Per gli amanti del calcio potrebbe essere lo stadio teatro di una partita memorabile, per un appassionato di cinema il luogo delle riprese del proprio film preferito… ma dove dovrebbe assolutamente andare un amante della musica jazz e del ballo swing? Scopriamolo insieme.

Il quartiere di Harlem a New York, dove il Lindy Hop ha mosso i primi passi

Molti di voi sapranno già di cosa stiamo parlando, soprattutto se avete già letto il nostro articolo sulle origini del Lindy Hop. Il nostro ballo preferito, infatti, nasce a New York negli anni ‘30 e per la precisione nel quartiere di Harlem: qui la musica jazz delle minoranze di colore ha iniziato a farsi strada nel cuore delle persone, diventando nel giro di pochissimo tempo una vera e propria cultura. Tutt’oggi sono diverse le agenzie che organizzano dei tour organizzati della zona per permettere a tutti gli appassionati di vedere con i propri occhi dov’è nata la leggenda; molti club dell’epoca sono stati chiusi o addirittura demoliti, anche se l’atmosfera che si respira nei dintorni non è poi cambiata molto: uno dei locali più rimpianti di Harlem, infatti, rimane il “Lenox Lounge”, che sebbene fosse chiuso dal 2012 rimaneva comunque un importante punto di riferimento per la scena jazz della città.

Davvero un peccato che un luogo così iconico sia oggi sede di una multinazionale finanziaria: dalla sua apertura nel 1939 un numero incredibile di artisti si era esibito al suo interno, tra i quali Miles Davis, Billie Holiday e John Coltrane; inoltre era frequentato da figure di altissima caratura, e tra i suoi clienti figurava addirittura il grande Malcolm X. Un’altra struttura storica che purtroppo non troverete nel caso vogliate visitare Harlem è il “Lafayette Theatre”, di importanza seminale in quanto fu il primo teatro a mettere in atto un’opera di desegregazione: le persone di colore, finalmente, non erano più confinate alle balconate ma potevano sedere ovunque volessero. Al suo posto oggi sorge un complesso residenziale di otto piani, che del Lafayette conserva soltanto il nome.

Il Savoy Club, il luogo più importante della storia del ballo swing

Un altro luogo fondamentale per la cultura jazz e swing di Harlem che purtroppo non c’è più, è anche il posto più importante della storia per quanto riguarda la nostra musica preferita. Ci riferiamo al “Savoy Ballroom”, un grande locale adibito alla musica e al ballo situato al 596 di Lenox Avenue (la principale via di Harlem); le sue porte aprirono al pubblico nel marzo del 1926 e non ci volle molto tempo prima che venisse rinominata come la “World’s Finest Ballroom”, ovvero la sala da ballo più bella del mondo. Il Savoy non era solo un edificio, era proprio l’anima del vicinato e ne reincarnava appieno lo stile e le necessità: il suo gestore era all’epoca Charles Buchanan, un brillante afroamericano con il pallino dei diritti civili come molti suoi fratelli dell’epoca.

Proprio grazie al suo carisma ed al continuo espandersi della comunità nera ad Harlem, il Savoy fu fin dal principio una delle mete preferite per tutti coloro che volevano scatenarsi sulle note dei migliori musicisti dell’epoca; basti pensare che aveva una capienza di 4000 persone e che il giorno della sua apertura ufficiale furono oltre 2000 gli avventori che non vi trovarono posto. Fortunatamente per loro, il locale era aperto ogni giorno della settimana fino alle prime luci dell’alba: all’interno di queste mura nacquero i Whitey’s Lindy Hoppers, il più grande gruppo di ballerini Lindy della storia, e mosse i suoi primi passi una leggenda vivente come Frankie Manning. Il Savoy rimase aperto fino al 1958 e l’anno dopo fu demolito; oggi, al suo posto, i fan della musica jazz e swing in pellegrinaggio possono ammirare una piccola colonna che sorregge una placca commemorativa di quegli anni, in eterna memoria della cosiddetta “Home of Happy Feet”.

Il Cotton Club, il Madison Square Garden e il loro ruolo nella storia della musica

Molto diversa è invece la storia del “Cotton Club”, uno dei locali più popolari tra gli anni 20 e 40 a New York. Situato sulla Lenox Avenue, non molto distante dal Savoy, questo club aveva la triste caratteristica di proporre spettacoli dall’immaginario razzista e discriminatorio; addirittura le coriste che si esibivano dovevano essere necessariamente alte, giovani e bianche. Ciò non ha impedito a un gigante della musica come Duke Ellington di comporre della gran musica che poi veniva suonata ad un pubblico di bianchi; l’artista in questione ha suonato regolarmente al Cotton Club solo per poi lasciare lo spazio a Cab Calloway. Ma non solo: anche Louise Armstrong si è esibito tra queste mura, e l’incredibile paradosso risiedeva proprio nel fatto che l’accesso era negato ad un pubblico di colore.

Non è quindi difficile capire i motivi che hanno portato il club a chiudere nel 1936, proprio a causa delle sommosse razziali di Harlem; il club ha poi riaperto in un’altra location negli anni ‘70 ed è stato addirittura protagonista di un film di Francis Ford Coppola (Cotton Club, per l’appunto): un capitolo davvero triste della storia della musica, ma rappresentativo e molto importante per comprendere appieno l’atmosfera dell’epoca. Se vi trovate a New York, infine, non potete esimervi dal visitare il “Madison Square Garden”, se non altro per l’Harvest Moon Ball che dal 1935 vide esibirsi per la prima volta nella competizione dei Lindy Hoppers; anno dopo anno, i ballerini swing erano sempre i preferiti dal pubblico ed è su questo palcoscenico che si sono viste le performance più acrobatiche e scatenate di sempre: le vittorie infatti non sono mancate, grazie soprattutto ai Whitey’s Lindy Hoppers!